Il vangelo di questa domenica è un lampo di luce, una forza di consolazione
che ci rovescia e ci rianima. Gesù passa lungo le rive del mar di Galilea,
passa lungo le rive dei nostri mari, delle nostre esistenze, e vede, e ci vede,
e chiama a sé, e ci chiama a sé. Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni che erano pescatori,
nel sentirsi chiamati da Gesù, lasciano tutto e vanno dietro a lui, lo seguono.
Lasciano tutto, barche, lavoro, reti, attaccamenti, e subito lo seguono.
Come
fanno a lasciar subito tutto e ad andargli dietro? Guardiamo all’esperienza:
quando accade questa cosa qua? Questa dinamica interna che ci fa mollare tutto,
ma proprio tutto quello a cui siamo abituati e ci spinge a ricostruirci su basi
nuove? È l’esperienza dell’amore che passa attraverso il perdono, la
riconciliazione di tutte le nostre fratture e spaccature. Attraverso Isaia, Dio
dice: mi conoscerete quando aprirò i vostri sepolcri e vi risusciterò, o popolo
io, quando metterò in voi il mio spirito e rivivrete. Ecco il punto! Cristiani
si diventa quando si esce dal sepolcro delle proprie amarezze esistenziali, dei
propri mali e delle proprie prigioni e quando se ne esce non è perché si è stati
bravi ma perché si è cercato il Signore e lui ha ascoltato il nostro grido. La
bellezza di questa chiamata dei primi apostoli sta nel mostrarci oggi la dinamica
di base della nostra rinascita: rinasciamo quando Cristo ci tira fuori della
nostre tombe, dai nostri luoghi bui.
Possono essere delusioni, amarezze, dolori,
ferite, fallimenti, qualunque cosa abbiamo sofferto e che abbiamo fatto
diventare troppo determinante per la nostra vita. Cristo ci libera. Allora oggi
la sua voce ci chiama a questa intimità d’amore e di perdono. Gesù passa, passa
sempre. Questa è la buona notizia, questo è il vangelo che ci salva, questa è la
certezza, che lui è vicino per salvarci. Sempre.
Affidarci a Maria allora
significa fare come lei: alla chiamata dare il nostro sì pieno, il nostro pieno
abbandono a lui, senza voler risolvere, senza voler controllare, senza
pretendere risultati immediati. Nell’abbandono a lui troveremo le risposte storiche
alle nostre profonde domande.
Vangelo
Convertitevi e credete al Vangelo.
Dal Vangelo
secondo Marco
Mc 1,14-20
Dopo che
Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio,
e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e
credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea,
fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E
subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo,
figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca
riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre
Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Parola del
Signore
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