venerdì 30 gennaio 2015

“A” come affidare

“A” come affidare: parola calda e accogliente che significa dare con fiducia qualcosa a qualcuno perché se ne prenda cura. “A” come affidamento: donarsi a Maria nel desiderio che si prenda cura della nostra vita, che vegli col suo sguardo attento, su di noi, sempre. Il gesto più umano che ci sia, sintetizzato nell’immagine materna che stende le braccia per accogliere suo figlio. Per esperienza non c’è nulla di più consolante che pensarsi nell’abbraccio della propria madre. Affidare comporta uno spostamento verso l’altro, a cui appunto ci si dona, sapendo di essere custoditi. Non più un tu e un io, ma un noi, riscaldato dall’amore. È questa fiducia il fondamento della capacità di fare della propria vita un dono, entrando nella logica nuova e liberante dell’amore evangelico. Questa è la fiducia che san Massimiliano Kolbe ha respirato fin dalla fanciullezza e che gli permesso di bruciare le tappe dell’amore passando di affidamento in affidamento in una corsa segnata dall’amore senza limiti.

Il primo ad affidarsi è stato Dio

Nel suo ricco documento sulla Madre di Dio, (Madre del Redentore) san Giovanni Paolo II dà avvio al suo pensiero riproponendo i versetti della Lettera ai Galati di san Paolo: «quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli» (Gal 4,4-5). Per gli studiosi qui c’è il discorso teologico su Maria in germe. Prima ancora che ne scrivessero gli evangelisti, Paolo, nella sua grandiosa sobrietà, apre agli occhi stupiti del nostro cuore l’immagine di un Dio amoroso che nella sua umiltà ha scelto di perdersi per noi, per risollevarci e lo ha fatto nascendo come noi, nel grembo di una mamma. Il primo ad affidarsi a Maria è stato Dio!

Sfidati alla fiducia

Ernest Hemingway ha scritto che «il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è dargli fiducia». Interessante proposta per chi, magari, sente la fatica di aprirsi al discorso di fede. Senza troppe complicazioni, Maria si offre a ciascuno di noi come Madre, è disponibile ad accoglierci e non chiede che un piccolo gesto, semplicissimo. Accettare la sfida di provarci. Si può iniziare a prendere la Medaglia miracolosa, portarla con sé e pregare ogni giorno la preghiera che lei stessa ci ha insegnato: “O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!”. Sarà poi lei stessa a suggerire nuove vie e nuove risposte. Come Gesù è nato da “donna” al tempo stabilito, così accadrà al nostro sì a Maria, che diverrà pieno e sincero a suo tempo e sarà in grado di produrre tanta vita quanta è la grazia che lei dona a chi le apre almeno un poco il suo cuore. 

domenica 25 gennaio 2015

Affidamento a Maria: che dono!

Questo blog nasce come spazio d’incontro sul tema unico ed esclusivo dell’affidamento a Maria nello spirito di san Massimiliano Kolbe

Vedremo la ricchezza biblica, teologica, umana ed esistenziale di questo semplice atto capace però di trasformare la nostra vita. L’affidamento alla Madonna è un dono di Cristo e della Chiesa a ciascuno di noi.
Potremmo definirla una magnifica invenzione frutto della creatività gioiosa di Dio, motivata unicamente dall’amore perché il Signore, come ha recentemente scritto il Papa, «non vuole che camminiamo senza una Madre» (EG 285).

Anche san Massimiliano, riflettendo su tutti i grandi doni che Gesù ha fatto all’uomo, arriva infine a dire che per esuberanza di tenerezza il suo cuore non ha potuto trattenersi dal renderci partecipi della sua condizione di figlio di Maria e ce l’ha lasciata come Madre. Così scrive: «Che cosa avresti potuto darmi ancora o Dio, dopo esserti già offerto a me in proprietà? Il tuo cuore, ardente di amore verso di me, ti ha suggerito un altro dono, sì, un altro dono ancora» e cioè Maria. 

I doni, lo sappiamo, sono tali se vengono accolti. Si può dire che il dono esiste perché chi lo confeziona sta già pensando con amore alla persona a cui lo darà. Se mancano due mani aperte per afferrarlo, il dono resta nelle mani del donatore. 

Noi vogliamo essere tra quelli che prontamente fanno un passo in avanti stendendo le mani e aprendo il cuore a lei, nostra Madre, la più dolce delle madri!

La Via della felicità