sabato 6 febbraio 2021

Ho cura di te

 

Gesù è presentato in questo vangelo domenicale come medico delle anime e dei corpi, come colui che guarisce, scaccia i demòni, restituisce la salute e la serenità interiore a chi è per vari motivi sofferente. Il primo gesto descritto è quello verso la suocera di Pietro. Gesù non fa in tempo ad entrare in casa che subito le parlano della donna, che giace ammalata, e lui va da lei, la prende per mano, e la fa rialzare. Alla sera, dice Marco, tantissime persone vanno davanti alla sua porta portando ammalati e persone bisognose di essere liberate da qualche forma di male. Anche loro guarisce. 

C’è tutto un mondo spirituale invisibile agli occhi ma che ha effetti sulle persone che ha bisogno di guarigione e di liberazione. Gesù è venuto e viene per questo. Non per altro. Quello che sorprende è vedere l’attenzione personale che il Signore ha e la totale disponibilità a risanare tutti senza distinzione. Questo fiume di misericordia è per tutti. Però ci sono alcuni verbi che ci fanno capire come raggiunge tutti. I discepoli gli parlano della suocera ammalata, e le folle che vanno da lui gli portano i propri cari ammalati. Dunque nulla può impedire l’azione risanante di Gesù tranne la nostra resistenza, il nostro cuore duro, la nostra libera scelta di non andare da lui. Non occorre una fede incrollabile, occorre l’umiltà di domandargli aiuto. Occorre la preghiera. Pregare infatti non è tanto dire delle cose, recitare formule, quanto parlare con lui, ascoltarlo, stare in colloquio e in dialogo con lui, vivre in relazione con lui. E soprattutto a lui affidare se stessi. 

E qui andiamo al cuore di questo brano. Marco ci dice che Gesù il mattino seguente “si alzò presto quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”. Da dove gli viene l’energia per guarire? Dalla sua relazione col Padre, dall’amore reciproco e dall’essere sempre in una unione perfetta d’intenti. Tutto questo ci assicura che sempre il Signore risponde al nostro portargli le situazioni che richiedono il suo intervento. Sempre prende a cuore le persone che gli chiediamo di aiutare, guarire, liberare. Il Signore c’è per loro. E dalla costanza nella preghiera, dalla nostra perseveranza verrà al momento opportuno la grazia sperata. Come lui agirà non lo sappiamo, sappiamo per certo però che sempre accoglie le nostre preghiere, i momenti in cui gli parliamo di qualcuno che è in difficoltà e la nostra fede è chiamata ad attendere il gesto con cui Gesù si accosterà al malato, lo prenderà per mano e lo rialzerà. 

Oggi il vangelo che è Parola di Dio ci provoca a credere alla potenza della preghiera di intercessione. Maria, che sempre guardiamo come nostro modello di credente, ha fatto proprio questo a Cana, ha portato a Gesù la situazione di povertà che si era presentata e poi ha atteso il momento in cui avrebbe agito, così come avrebbe voluto. “Tutti ti cercano!” dicono gli apostoli a Gesù quando lo ritrovano solo a pregare. Ed è così la dinamica spirituale dell’uomo: siamo orientati a cercare lui perché solo lui può guarire noi e le persone per cui preghiamo, solo lui è il Salvatore. E questa verità, lungi dal crearci problemi, è davvero la grande notizia che ci anima e ci risolleva qualunque sia la circostanza che stiamo attraversando.

 Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

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