sabato 2 gennaio 2021

Attraversati dalla luce


Con parole ineffabili Giovanni tenta di dare voce al mistero di Gesù che è venuto ad abitare in mezzo a noi e come luce ci ha dato il potere di unirci alla sua luce e così sconfiggere ogni tenebra. È strano, ma tutto quello che il Signore fa nel venire a noi è niente altro che vita, luce, liberazione dai lacci che ci affliggono, dalle pesantezze interiori che rendono grigi i nostri giorni. 

Viene con il cuore ricolmo di gioiosa dolcezza e tantissima speranza che noi lo accogliamo, come un padre o una madre che rientrando a casa sogna di vedersi correre incontro i suoi figli a braccia aperte. Giovanni ci dice che molti invece preferiscono girarsi dall’altra parte, e rinunciare a questa possibilità. Abbiamo davanti agli occhi tanti segni, tanti miracoli piccoli o grandi che ci parlano dell’amore di Dio, della sua presenza. Eppure se non scatta nel cuore dell’uomo quell’atto di umiltà per cui si riconosce incapace di farcela da solo e tende le mani, nulla cambia. La grazia non forza la natura. Attende il giorno del sì. 

Come ci fa bene in questo tempo di Natale rimanere davanti alla scena della natività, del presepe, e sentirne tutto il profumo. Da dove viene questa luce calda che accarezza e consola? Da due persone, Maria e Giuseppe, che hanno fatto spazio a questa carne divina e si sono lasciati cambiare i piani da Dio. Quanto siamo affezionati ai nostri schemi collaudati? Gesù viene per te, per me. Se siamo sinceri la luce la sentiamo, le percepiamo, ne sentiamo il profumo, il richiamo segreto. Gesù volentieri si dona a noi. Spetta solo a noi aprire il cuore. Il Signore ci dà un potere enorme: diventare figli di Dio. Che significa essere uniti a lui, e sentirne i benefici anche nel corpo. La persona tutta intera, attraversata dalla grazia, acquista luce, serenità, l’intima certezza di appartenere a Dio, di essere nelle sue mani. La grazia accolta nella nostra carne armonizza tutto quello che c’è dentro di noi: pensieri, emozioni, sensazioni, desideri. Tutto è ripreso, riplasmato e orientato verso la luce, e così la persona si tiene in mano, sa chi è e perché vive. Questo vangelo della seconda domenica dopo Natale ci parla di esperienza da fare e stimola alla concretezza: poiché Dio si è fatto carne, cosa della mia carne ancora trattengo? Possa Maria, che non ha trattenuto nulla, insegnarci la via dell’abbandono e della fiducia.

 3 gennaio 2021


Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-5.9-14)
II Domenica di Natale

1 In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era, in principio, presso Dio:
3tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
9Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Nessun commento:

Posta un commento

La Via della felicità