domenica 27 giugno 2021

Alzati e sii sereno!

 

38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla si alzò e camminava.

Il vangelo di oggi ci fa risuonare questa domanda di Gesù: perché tanta agitazione? Da dove tutte le inquietudini, le ansie, gli attacchi di panico, le paure, le colpe? Questa sfilza di stati d’animo legati alla nostra debolezza, fanno parte della nostra esperienza. Ma Gesù, che quel giorno andò a casa di Giàiro per far tornare in vita la figlioletta ormai morta, torna a ripeterci che l’unica via di salvezza in questa vita è aggrapparci al suo amore che dà pace, la vera pace. Altre vie sono sbarrate. Non portano alla pace, ma all’agitazione, alla ribellione e questa ribellione porta a un disordine interno che non dà tregua e conduce la persona a pensieri sempre più cupi, distorcendo la percezione della realtà. E allora ci si preoccupa per un nonnulla, si diventa tristi e diffidenti. Talità kum, dice Gesù all’anima nostra: alzati! Stai su, stai serena. A preoccuparti non risolvi le cose, le risolvi invece affidandole interamente a me, e fidandoti di me. Gesù nel vangelo di oggi caccia fuori tutti quelli che erano andati a fare trambusto piangendo la piccola morta. Li caccia fuori e chiede silenzio, e nel silenzio prende la mando della bambina e la fa tornare in vita. Il tocco di Gesù è la carezza di Dio sulla nostra ferita aperta, sulle nostre morti. La bella notizia, il vangelo, è che l’ultima parola spetta al Signore, lui armonizza ciò che è disarmonico e rimette ordine nel caos. Con lui il respiro ritorna e si può vivere una vita serena, ricca di buone opere, di amore, perché forti internamente della sua pace divina, quella pace che nessuno può dare perché nasce dalla relazione spirituale tra noi e il Dio della nostra storia. 

Noi ci siamo affidati a Maria, ci siamo messi sotto il suo rassicurante raggio di azione, col suo aiuto vogliamo chiedere la pace, la pace vera che solo suo Figlio può darci e ridarci. E da lei impariamo l’arte del custodire nel cuore questa pace: lei era maestra in questo. Sì, perché anche per lei non bastava accogliere la prima grazia, occorreva custodirla nel tempo, ed è quello che noi vogliamo fare, aiutati anche da lei.

 

27 giugno 2021

Vangelo secondo Marco (5,21-43)

In quel tempo 21essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: «Chi mi ha toccato?»». 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare

 

sabato 19 giugno 2021

Calma nelle tempeste

 

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai discepoli: «Passiamo all'altra riva». La nostra esistenza è un divenire: noi possiamo conservarci nelle cose note e non voler cambiare, ma di per sé ci evolviamo se riusciamo a stare dentro al dinamismo della vita. Gesù stesso ci fa passare costantemente all’altra riva, ci invita a spostarci e a guardare le cose da un punto di vista differente, scoprendo anche altre possibilità per noi, per la nostra autenticità.

Lo presero con sé, così com'era, nella barca. E com’è Gesù? Gesù è com’è lui, non come vorremmo che fosse. Il suo vangelo a volte ci procura fatica perché si tratta di far morire certe parti di noi abbastanza narcisistiche che non vorrebbero diventare miti e compassionevoli o che non vorrebbero cedere alla fiducia, preferendo l’incredulità e l’abitudine a piangersi addosso.

Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca... Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Accade a questo punto che gli apostoli corrono il serio rischio  di morire. E Gesù che fa? Dorme. Gesù nella nostra vita generalmente non abita come chi si fa sentire e percepire in modo esplicito, ma è con noi come l’aria che ci avvolge. Se non ci pensiamo, non ci accorgiamo che siamo contornati d’aria.

Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 
I discepoli allora si fiondano da Gesù per svegliarlo, e il Signore fa tacere il vento. Poi gli fa questa domanda che è di una potenza indicibile: “perché avete paura? Non avete fiducia in me?”. Colpisce che Gesù non dica: perché avete avuto paura, ma perché avete paura adesso! Ora che tutto è calmo e siete salvi. Allora capiamo che è una domanda per la vita, che va bene sempre, in ogni circostanza. “Perché hai paura?”, chiede a ciascuno di noi, “non hai ancora fiducia in me? ancora non ti rendi conto che io abito la tua anima e che sono il tuo respiro? ancora non senti che la mia vita divina scorre in te? e che basterebbe così poco per accoglierla e per farsi davvero riempire da questo fiume che mai si ferma e che con costanza ti dà vita e ha cura di te?”.

Affidarsi a Maria porta con sé un grande aiuto nella capacità di lasciarci davvero andare allo Spirito Santo, sapendo e sentendo che non c’è tempesta che non sia possibile attraversare perché Gesù è al timone della nostra vita. Maria è la donna totalmente svuotata di sé per fare spazio alla fiducia. Non ci si fida se si è costantemente intenti a rigirarsi sui propri ragionamenti. La fiducia è un fatto del cuore, dell’anima, che tutto trascina dietro di sé. È un sì semplice e potente, un salto nelle braccia di Dio. Occorre fidarsi, provare. Permettere a se stessi di essere fragili creature e a Dio di essere Dio, il Signore della nostra barca, il timoniere dei nostri giorni.

20 giugno 2021

Mc 4,35-41

35In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai discepoli: «Passiamo all'altra riva». 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». 39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 41E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

La Via della felicità