sabato 19 dicembre 2020

Nulla è impossibile a Dio

 


Nella domenica che precede il Natale, entriamo nella scena che ha cambiato la storia e che è il momento stesso in cui Gesù ha preso un corpo nel grembo di Maria. Stiamo parlando dell’annunciazione, l’attimo in cui Maria viene visitata da Dio per mezzo del suo angelo, e riceve una proposta spiazzante. Quella di diventare madre del Salvatore. Maria qui ci è modello di come si ascolta la Parola di Dio, di come si riconosce e accoglie la sua voce. Se siamo aperti a Dio – l’angelo va da lei e la trova disponibile all’incontro – possiamo intuire e sentire cosa il Signore ci sta suggerendo e possiamo vedere come ci guida, come ci apre la strada, affinché non sbagliamo. 

Andrà tutto liscio? No, anche Maria sulle prime ha un po’ paura, si chiede cosa stia capitando, come tante volte ci chiediamo noi nelle circostanze che accadono. Ma questa ricerca Maria la fa con la serena calma di chi si fida. Domanda, interroga Dio stesso con la serena fiducia di chi ha una certezza: il Signore è con me. E Dio risponde, non chiarendole tutto il percorso, ma dandole quelle luci necessarie che la rassicurano sul fatto che la strada che sta percorrendo è quella giusta per lei. È di questa profonda apertura del cuore che abbiamo bisogno, di questa serena fiducia che quanto Dio mette dentro il nostro spirito, lo realizza, con il nostro contributo. Nulla è impossibile a Dio dice l’angelo a Maria. Maria ha tanti motivi molto evidenti per restare perplessa: come può lei vergine rimanere incinta se non è ancora unita al suo sposo? Ma Dio non è condizionato dai nostri limiti e ci porta oltre essi. Ovvio che occorre mettere in conto che seguire questo Dio tanto sovrabbondante, significa essere disposti a fare i conti con le nostre resistenze, i nostri ragionamenti, i dubbi, le paure e tante cose storte di cui è costellata la nostra esistenza e le realtà attorno a noi. Ma se in mezzo a tutti questi stati d’animo ed emozioni - che pure abbiamo il diritto di sperimentare –, se in mezzo a tutte le circostanze possibili restiamo tenacemente ancorati alla fiducia, allora abbiamo conquistato il punto d’appoggio e gradualmente le cose vanno al posto giusto. 

Infatti Maria non resta sola con la sua responsabilità, ma diventa sposa del suo Giuseppe, e anche se in modo differente dalle altre coppie, vivranno un amore pieno e denso di affetto. Il Signore è per noi garanzia che la realtà è molto più grande di quello che vediamo e che se abbiamo la pazienza di aspettare, possiamo scoprire a quali mete lui ci conduceva, anche quando non ce ne accorgevamo. E vedremo con chiarezza maggiore e con stupore che avrà pensato a tutto, come solo un Padre sa fare. Allora abbracceremo
il nostro desiderio
, a lungo custodito, come Maria, che il suo desiderio lo stringerà tra le braccia. Sconvolgente ogni volta il fatto che basta così poco per abbracciare Dio: fidarsi. Accoglieremo la sfida? Maria si è fidata e la sua vita si è compiuta: eccomi, avvenga per me secondo la tua parola. Non secondo me, ma secondo te, Signore. Secondo la migliore versione di me.

  •  COME PREGARE IL VANGELO
  • Chiudo gli occhi e mi connetto con Gesù. Sento il suo sguardo su di me e mi apro a lui. Leggo e rileggo la pagina scelta. Mi fermo dove sento che una Parola proprio ora ha qualcosa da dire al mio cuore e alla mia vita. Mi fermo e sosto. La ripeto e parlo con Gesù di quello che sento e penso. Gli chiedo ciò che voglio e sono aperto a ciò che vorrà donarmi lui. Lo ringrazio ed esco lentamente dal dialogo. Durante la giornata verifico come questa Parola continua a parlarmi e guidarmi, e a instillarmi nuove ispirazioni. 

20 dicembre 2020

Lc 1,26-38
IV domenica di Avvento

26Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

 

sabato 12 dicembre 2020

Raddrizzare la via

 


Il protagonista di questo vangelo della 3ª domenica di Avvento è Giovanni Battista. Di lui si dice che è mandato da Dio. E che il suo compito è preparare i cuori all’arrivo di Gesù. Il Battista viene come testimone per dare testimonianza alla luce, non è lui la luce, ma dà testimonianza alla luce. Giovanni non cerca di emergere, non cerca successi mondani, non vuole i primi posti anzi si mette all’ultimo posto, vive di quanto il Signore gli dice, di quanto il Signore gli dona. Tutta la sua vita è orientata  a fare la sua volontà, che è la sua pace. 

Il Battista rappresenta tutte quelle persone che nella vita incontriamo e che non hanno ansie da prestazione ma si danno il permesso di essere se stesse nella verità. Quando i Giudei gli chiedono chi è, perché si rendono conto che è un uomo speciale, che è autentico e crede in quello che fa e che dice, lui risponde: non sono il Cristo, non sono il profeta Elia, sono voce di uno che grida nel deserto. Giovanni dà voce a qualcun altro, al Signore. Vive come ogni uomo è chiamato a vivere: relazionato con Dio e col suo progetto. Ama il Signore con tutto il cuore, perché si sa profondamente amato e perciò non può fare altro che donarsi a lui senza alcuna condizione. Totalmente preso e afferrato dalla missione di aiutare gli altri. Giovanni è l’uomo rivolto a Dio e agli altri, che cerca il bene degli altri e perciò li orienta  a Dio come Dio gli indica di fare. 

In questa descrizione non facciamo fatica a vedere anche il ritratto di Maria. Anche lei, anzi, soprattutto lei, madre della grazia, è tutta orientata a Dio e nell’affidarci a lei siamo potentemente aiutati a volgerci a Gesù ogni volta in cui sentiamo che qualche parte di noi sta andando fuori rotta e stiamo correndo il rischio di perderci dietro cose non necessarie. Il segreto per restare orientati ce lo svelano il Battista e Maria: l’amore che genera fiducia.

COME PREGARE IL VANGELO

Chiudo gli occhi e mi connetto con Gesù. Sento il suo sguardo su di me e mi apro a lui. Leggo e rileggo la pagina scelta. Mi fermo dove sento che una Parola proprio ora ha qualcosa da dire al mio cuore e alla mia vita. Mi fermo e sosto. La ripeto e parlo con Gesù di quello che sento e penso. Gli chiedo ciò che voglio e sono aperto a ciò che vorrà donarmi lui. Lo ringrazio ed esco lentamente dal dialogo. Durante la giornata verifico come questa Parola continua a parlarmi e guidarmi, e a instillarmi nuove ispirazioni.

 

13 dicembre 2020

Gv 1,6-8.19-28
3ª domenica di Avvento
6Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
7Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.

19Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». 20Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. 22Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23Rispose:

«Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Rendete diritta la via del Signore,

come disse il profeta Isaia».
24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 26Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». 28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

 

sabato 5 dicembre 2020

Prepara il cuore

 

Viene il Signore. Viene. Gesù annuncia che viene da noi. Il venire di Gesù non è come il nostro venire. Viene un amico che non vedevamo da tanto, viene un figlio dalla scuola, viene il marito dal lavoro. Gesù non viene in questo modo, da rendersi presente in carne ed ossa davanti ai nostri occhi. Eppure Gesù viene nella realtà proprio attraverso l’amico, il figlio, il marito… attraverso circostanze che diventano rivelazione della sua presenza e indicatori della via da seguire.

Nel vangelo di questa seconda domenica di Avvento, Gesù viene attraverso le parole e i gesti di Giovanni Battista, che possiamo considerare un amico, un compagno di viaggio. Vestito poveramente e abitante del deserto, Giovanni indica l’essenzialità necessaria per vedere il Signore nelle circostanze che viviamo.

Dà la possibilità di pentirsi dei peccati, convertirsi cioè orientarsi al cambiamento e preparare il cuore all’incontro con il Signore che salva. Il Battista prepara la via a Gesù. Ed è Gesù che agisce con lui. Molti sono quelli che vanno a farsi battezzare da Giovanni. Persone semplici, che hanno ascoltato la voce della coscienza e hanno intuito che con Giovanni c’è lo Spirito, che in lui c’è del buono e che vale la pena seguirne le indicazioni.

Così Gesù viene a visitare anche noi! Suscita in noi dei desideri e li alimenta lasciandoci dei segni nella quotidianità: un incontro, una telefonata, un libro che ci viene regalato, una parola che ci arriva inaspettata e che coincide con quello che stiamo sentendo, soprattutto la Parola che è il vangelo.

Maria, donna dell’ascolto profondo, è nostra maestra nel decifrare le ispirazioni del Signore. Ci condivide un segreto: custodire nel cuore i frammenti di significato che ci vengono dal quotidiano e ricomporli con l’aiuto della Parola di Dio. Maria insieme al Battista in questa domenica ci indica il modo per prepararci al Natale: farsi attenti e umili ascoltatori di Dio nella vita, raccogliere i segnali che ora Gesù ci lascia, e farne attesa, preghiera, preparazione del cuore e alimento del desiderio di farci trovare pronti quando Gesù verrà.                               

COME PREGARE IL VANGELO

Chiudo gli occhi e mi connetto con Gesù. Sento il suo sguardo su di me e mi apro a lui. Leggo e rileggo la pagina scelta. Mi fermo dove sento che una Parola proprio ora ha qualcosa da dire al mio cuore e alla mia vita. Mi fermo e sosto. La ripeto e parlo con Gesù di quello che sento e penso. Gli chiedo ciò che voglio e sono aperto a ciò che vorrà donarmi lui. Lo ringrazio ed esco lentamente dal dialogo. Durante la giornata verifico come questa Parola continua a parlarmi e guidarmi, e a instillarmi nuove ispirazioni. 

6 dicembre 2020

Dal vangelo secondo Marco (1,1-8)
2ª domenica di Avvento

1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli
preparerà la tua via.
3Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i 
suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

 

La Via della felicità