“Che cosa cercate?”. Gesù chiede questo ai due discepoli quando si accorge che lo stanno seguendo. E chiede questo anche a noi. Che cosa cercate? Che cosa stai cercando? La risposta dei due discepoli è: “maestro, dove dimori?”. E Gesù dice: “venite e vedrete”. Cerchiamo la tua dimora, cerchiamo in realtà la nostra vera dimora. Cos’è la dimora? È il cuore di Dio. È il luogo in cui siamo accolti e amati per sempre. La cosa più necessaria per la nostra esistenza è incontrare Gesù. Incontrato lui, la vita è risolta. Non si cerca più nulla. Si comprende allora che questa vita è transitoria, passeggera.
E comincia la fase della vita caratterizzata da impegno, servizio, dedizione, nella ricerca di ciò che piace al Signore. E ciò che piace al Signore è che tutti possano incontrarlo e così trovare pace in lui, trovare la propria casa per sempre. Uno dei due discepoli che seguono Gesù è Andrea, fratello di Simone. Va subito a dirgli che ha trovato in Gesù la sua ragione di vita. Pietro allora vuole conoscere Gesù e quando incrocia il suo volto sente dirsi: “Tu da questo momento ti chiamerai Pietro”. Dare il nome è attribuire una identità a una persona, e Simone trova se stesso, il vero se stesso quando incontra Gesù.
Questa dinamica di vita sembra così semplice… e in realtà lo è. Eppure lo Spirito Santo trova tanti ostacoli nei cuori in cui bussa. Tante persone stanno male ma non vogliono mettersi nella scia che li porterebbe gradualmente alla guarigione, come hanno fatto invece i discepoli. Che quando hanno sentito il cuore volgersi verso Gesù, si sono letteralmente fiondati dietro di lui. Quante resistenze nelle persone, quante diffidenze, e tutte dovute alla caparbietà di restare identificati con la propria storia! “Ho sofferto, sono stato tradito, non mi fido. Non voglio fidarmi, non ce la faccio”.
Affidarci a Maria è una preziosa possibilità che Dio ci dà
per farci aiutare se sperimentiamo queste durezze. Maria ci aiuta a cedere, a fidarci, ad ascoltare il S
ignore e a fare quello che lui ci dice. È tanto
semplice la via della fiducia. Questa domenica vogliamo chiedere agli apostoli
che quel giorno hanno seguito Gesù spinti dal desiderio del cuore, di intercedere
per noi e l’umanità l’apertura del cuore, in particolare per quelle perone che
fanno più fatica a lasciarsi amare.
17 gennaio 2021
Gv 1,35-42
II Domenica nell’anno
In quel tempo, 35Giovanni stava con due
dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo
su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». 37E i suoi due
discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò
e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli
risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?». 39Disse loro: «Venite e
vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero
con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito,
era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per
primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si
traduce Cristo - 42e lo condusse da Gesù.
Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di
Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.
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