sabato 2 aprile 2022

Dio fa cose nuove

 



Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? È questo il messaggio di novità che il vangelo di questa domenica ci porta. Gesù è alle prese con una provocazione da parte di scribi e farisei. Gli portano una donna adultera e chiedono cosa ne pensa del fatto che secondo la legge va punita con la morte. La risposta di Gesù li smonta: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Gesù riporta l’attenzione su di loro. Tutte le volte che proiettiamo sull’esterno, sugli altri le nostre insoddisfazioni e frustrazioni, noi siamo ingiusti, perché invece di fare i conti coi nostri problemi, li spostiamo fuori di noi. Gli accusatori lasciano lì Gesù e la donna e si ritirano. Non sappiamo cosa hanno capito, ma per lo meno sentono di essere in errore. Sentono che quel movimento “contro” è una violenza che in verità si portano dentro e scagliano per primi contro se stessi.

Cosa scrive Gesù col suo dito divino? A noi piace pensare che scriva il suo nuovo messaggio di perdono e misericordia per tutti. Scrive la novità, questo germoglio che è l’opera nuova che Dio fa e di cui dobbiamo soltanto accorgerci.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Restano soli Gesù e la poveretta: e le parole che Gesù pronuncia la risollevano dalla polvere e le danno l’energia spiritale per ripartire, per ricominciare. Va’, le dice Gesù. La nostra verità è in questo “va’” pieno di compassione e di tenerezza, è in questa fiducia di Dio per noi, è in questo suo sguardo pieno di bontà paterna e materna in cui ci sentiamo finalmente a casa. La condanna di vivere che molte persone avvertono nella propria carne non è da Dio, viene dai messaggi che gli sono stati attaccati addosso. Quando ce ne stacchiamo, possiamo vederci in tutta verità, figli e figlie amati e in questo amore eterno trovare tutta l’energia di cui abbiamo bisogno per rinascere a vita nuova.

 

 

Vangelo della 5 domenica di Quaresima Gv 8,1-11


In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

 

La Via della felicità