Nella domenica che precede il Natale, entriamo nella scena che ha cambiato la storia e che è il momento stesso in cui Gesù ha preso un corpo nel grembo di Maria. Stiamo parlando dell’annunciazione, l’attimo in cui Maria viene visitata da Dio per mezzo del suo angelo, e riceve una proposta spiazzante. Quella di diventare madre del Salvatore. Maria qui ci è modello di come si ascolta la Parola di Dio, di come si riconosce e accoglie la sua voce. Se siamo aperti a Dio – l’angelo va da lei e la trova disponibile all’incontro – possiamo intuire e sentire cosa il Signore ci sta suggerendo e possiamo vedere come ci guida, come ci apre la strada, affinché non sbagliamo.
Andrà tutto liscio? No, anche Maria sulle prime ha un po’ paura, si chiede cosa stia capitando, come tante volte ci chiediamo noi nelle circostanze che accadono. Ma questa ricerca Maria la fa con la serena calma di chi si fida. Domanda, interroga Dio stesso con la serena fiducia di chi ha una certezza: il Signore è con me. E Dio risponde, non chiarendole tutto il percorso, ma dandole quelle luci necessarie che la rassicurano sul fatto che la strada che sta percorrendo è quella giusta per lei. È di questa profonda apertura del cuore che abbiamo bisogno, di questa serena fiducia che quanto Dio mette dentro il nostro spirito, lo realizza, con il nostro contributo. Nulla è impossibile a Dio dice l’angelo a Maria. Maria ha tanti motivi molto evidenti per restare perplessa: come può lei vergine rimanere incinta se non è ancora unita al suo sposo? Ma Dio non è condizionato dai nostri limiti e ci porta oltre essi. Ovvio che occorre mettere in conto che seguire questo Dio tanto sovrabbondante, significa essere disposti a fare i conti con le nostre resistenze, i nostri ragionamenti, i dubbi, le paure e tante cose storte di cui è costellata la nostra esistenza e le realtà attorno a noi. Ma se in mezzo a tutti questi stati d’animo ed emozioni - che pure abbiamo il diritto di sperimentare –, se in mezzo a tutte le circostanze possibili restiamo tenacemente ancorati alla fiducia, allora abbiamo conquistato il punto d’appoggio e gradualmente le cose vanno al posto giusto.
Infatti Maria non resta sola con la sua responsabilità, ma
diventa sposa del suo Giuseppe, e anche se in modo differente dalle altre coppie,
vivranno un amore pieno e denso di affetto. Il Signore è per noi garanzia che
la realtà è molto più grande di quello che vediamo e che se abbiamo la pazienza
di aspettare, possiamo scoprire a quali mete lui ci conduceva, anche quando non
ce ne accorgevamo. E vedremo con chiarezza maggiore e con stupore che avrà
pensato a tutto, come solo un Padre sa fare. Allora abbracceremo
il nostro desiderio,
a lungo custodito, come Maria, che il suo desiderio lo stringerà tra le braccia.
Sconvolgente ogni volta il fatto che basta così poco per abbracciare Dio:
fidarsi. Accoglieremo la sfida? Maria si è fidata e la sua vita si è compiuta: eccomi, avvenga per me secondo la tua parola.
Non secondo me, ma secondo te, Signore. Secondo la migliore versione di me.
- Chiudo gli occhi e mi connetto con Gesù. Sento il suo sguardo su di me e mi apro a lui. Leggo e rileggo la pagina scelta. Mi fermo dove sento che una Parola proprio ora ha qualcosa da dire al mio cuore e alla mia vita. Mi fermo e sosto. La ripeto e parlo con Gesù di quello che sento e penso. Gli chiedo ciò che voglio e sono aperto a ciò che vorrà donarmi lui. Lo ringrazio ed esco lentamente dal dialogo. Durante la giornata verifico come questa Parola continua a parlarmi e guidarmi, e a instillarmi nuove ispirazioni.
20 dicembre 2020
Lc 1,26-38
IV domenica di Avvento
26Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di
un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava
Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia:
il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso
avesse un saluto come questo. 30L'angelo le disse: «Non temere,
Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco,
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà
grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono
di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di
Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non
conosco uomo?». 35Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo
scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed
ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un
figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla
è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del
Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
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