Il
Signore attraversa la nostra anima come attraversò Gerico quel giorno in cui la
salvezza entrò nella casa del peccatore Zaccheo (cf. Lc 19,1-10). E lo fa ogni
giorno attraverso la sua parola, che ci viene incontro nella liturgia della
Chiesa. Proprio perché questa potenza di amore e di vita è tanto semplice e
viene a noi con tanta facilità e familiarità, può capitare che sia nascosta per
noi, pur essendo raggiungibile.
Maria
a cui ci siamo donati con tutto il cuore - perché vogliamo davvero che Dio
possa trovarci disponibili per la sua azione - non ha avuto questo problema.
Quando lo Spirito ha cercato delle vie per farle capire qualcosa di decisivo per
la sua vita, ha trovato un cuore pronto e sereno, e colmo di desiderio, come
Zaccheo quel giorno sul ramo di sicomoro. Ogni volta in cui la pagina del Vangelo
viene voltata con amore, è come se lo sguardo di Gesù ci cogliesse con una
nuova intuizione, una nuova carezza, un consiglio, una luce, un rimprovero.
Quello di cui necessitiamo in quell’ora.
Ecco
perciò che Maria nel prenderci tra le sua braccia, non ci culla solamente, ma
ci stimola a fare dei passi concreti verso la volontà del Figlio. Ci fa capire
che più siamo disposti a perderci più siamo aperti allo Spirito, che passando
non ci troverà intenti nelle nostre complicazioni ma alla ricerca delle sue
ispirazioni. Affidarci a Maria è una scuola di ascolto. Quando ci prende per mano
non ci lascia come prima, ma ci ispira nuovi cammini, in cui ci sarà da soffrire,
da correre, da dover arrampicarsi da qualche parte, ma tutto sarà per far sì
che i nostri desideri più profondi e veri si incontrino con Colui che questi desideri
ce li ha messi nell’anima. Quando il nostro cuore sarà solo acceso da questo
desiderio, allora accade che quella Parola meditata diventi sguardo attento e
dolcissimo con cui il nostro Dio ci sta di fronte, aspettando solo un nostro
risveglio per farsi dono alle nostre povertà.
Questa
salvezza che ha il profumo del sicomoro ed è leggera come l’aria di Gerico
quel giorno, è alle nostre porte anche adesso. Lasciamoci guidare, ispirare e
accarezzare da questo soffio gentile, anche se la vita ha un altro sapore, più
amaro, più ruvido. Non esiste un angolino senza dolore, diceva quell’innamorato
di Maria che è stato san Massimiliano Kolbe, ma non esiste neppure un angolino
senza che l’amore di Dio ci penetri e ci avvolga.
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