sabato 9 luglio 2022

Lasciati curare da Dio

 


 

Il vangelo di questa domenica è una Parola che Gesù ci offre con estrema chiarezza. Alla domanda: come salvarsi? Come entrare nella vita? Gesù risponde con un racconto simbolico. C’è un uomo mezzo morto destinato a morire del tutto, abbandonato al suo dolore sul ciglio della strada. L’indifferenza di alcuni che passano infatti conferma questa ipotesi. Ma una persona sceglie di fare in modo diverso, il famoso samaritano. “Passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino”. Poiché Gesù invita a comportarsi così per poter essere nella vita, noi pensiamo subito di dedicarci a questa cura della persona in particolare dei più fragili. Occorre però prima focalizzarci sul fatto che i feriti e sofferenti siamo tutti noi. Esposti alla vita, con le nostre sole forze non possiamo difenderci e finiamo feriti ai bordi delle tante strade esistenziali in cui possiamo trovarci: solitudini, separazioni, malattie, depressioni, mancanza di lavoro, lutti, peccati e ribellioni. Siamo noi quei poveri acciaccati che abbiamo bisogno di compassione. E qui c’è la gioia del vangelo. Gesù si rende presente, si fa vicino in particolare quando siamo a terra. In quello stato di crisi siamo al limite tra la salvezza e la morte. Se ci lasciamo incontrare, fasciare, curare, prendere, possiamo salvarci e fare esperienza di Dio. Diversamente iniziamo il gioco dei ragionamenti, delle chiusure, delle giustificazioni. Troviamo ogni scusa per fare le vittime e chiudere gli occhi davanti agli occhi di Dio che ci cercano.

Affidarci a Maria penso sia un dono di Gesù proprio per ciascuno di noi, per la nostra umanità che è in bilico e se non ha una mano dall’alto non riesce a decidersi per la semplicità, preferendo le strade complicate del ripiegamento su di sé. In questo tempo della Chiesa e della storia Maria ci vuole semplicemente accompagnare ad aprire il cuore a Dio, per farne esperienza concreta. Una realtà possibilissima, per nulla ardua, non è una salita, non è una fatica impossibile. È fare surf sull’onda piena di energia che è Dio stesso. Ci vuole coraggio, ci vuole desiderio, ci vuole sicuramente la forza per staccarsi dalle abitudini di sempre, ma se si mettono i piedi su quella tavoletta e si parte finalmente, l’onda farà tutto il resto. Non per nulla padre Kolbe ci teneva a ripetersi “lasciati condurre e non voler tu condurre Dio”. Lo diceva a se stesso e lo consiglia anche a noi. La semplicità salverà il mondo. E se lo desideriamo, anche noi.                                                       

                                         M. R.                         

Dal Vangelo secondo Luca
 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

 

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