sabato 16 luglio 2022

Tra voi però non è così

 


Tra voi però non è così. Amo queste parole sobrie e forti di Gesù che fanno verità su due diversi modi di vedere i rapporti tra persone, uno che piace al Signore, e che possiamo considerare evangelico, l’altro che gli dispiace e che possiamo considerare non evangelico ma mondano. Il primo modo è sinodale, ossia impostato sulla convinzione che siamo tutti figli e fratelli tra noi e che abbiamo un solo Padre, Maestro e Guida, Gesù. È il modo che la Chiesa sta proponendo e che Gesù stesso attraverso il Papa e tutti noi credenti desidera per questo terzo millennio. È il sogno di percepirci e di viverci alla pari, integrando i differenti talenti e percorsi personali dentro un’armonia più grande, senza che ci sia un capo che in maniera diretta o indiretta si senta investito di un ruolo che nessuno gli ha dato. Nelle nostre comunità, nelle realtà che frequentiamo e in cui viviamo e lavoriamo troppo spesso il semplice ruolo di coordinamento è assunto in un modo tale che si vengono a creare delle sacche di potere e controllo laddove invece non è scritto da nessuna parte che coordinare e guidare un certo team significhi sentirsi e viversi come superiore. 

Tra voi però non è così. Viene in mente la libertà di san Massimiliano Kolbe, che pur in un’epoca in cui nella Chiesa vigeva il modello piramidale col superiore in cima, ha optato per uno sinodale. E lo ha fatto vivendo, cioè percependosi come pari degli altri. E questo messaggio gli altri lo hanno ricevuto e di conseguenza si sono sentiti liberi, hanno avvertito di potersi muovere in un ambiente familiare, sereno, aperto. Maria è stata il modello di Kolbe e lo è anche per noi, in lei vediamo una donna sinodale, che si percepiva insieme agli altri, a suo Figlio prima di tutto ma anche a tutti gli altri. Nel Cenacolo in attesa dello Spirito, emerge con intensità come Maria viva questa parola del Signore: “Tra voi però non sia così”, tra voi sia come tra fratelli e sorelle che cercano insieme il modo migliore per seguire il Signore. La volontà di Dio infatti non è scritta e solo da eseguire, è un tessuto da tessere insieme con l’apporto creativo di tutti. E per essere creativi dobbiamo poterci esprimere liberamente, non essere giudicanti ma accoglienti la diversità, valorizzando tutti. Sì, occorre molta apertura mentale e di cuore, e questo noi cerchiamo, chiediamo come grazia a Maria. Ce la otterrà certamente, perché il sogno di Gesù per questa generazione è che tra noi non sia così.

Monica Reale

 

 

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,35-45
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

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