sabato 13 febbraio 2021

Risanati dentro

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

Chi era il lebbroso all’epoca di Gesù e chi rappresenta oggi? A quell’epoca il lebbroso era un uomo non solo malato gravemente e contagioso e perciò solo, allontanato dalla gente, ma anche una persona che secondo l’idea distorta degli ebrei di allora era responsabile di grandi peccati per cui quella era la sua punizione da parte di Dio. Il lebbroso viveva in luoghi come caverne, senza affetti, contando solo sulla misericordia di qualche persona buona che gli lasciava del cibo tendendosi a debita distanza.

Il lebbroso può essere una parte di noi, quella parte ferita e ammalata che tante volte diventa causa di sofferenze perché non viene riconosciuta, elaborata e risanata. È quella parte che viene fuori in automatico, senza chiederci il permesso, e combina guai. Si tratta di reazioni violente, aggressive, oppure di tendenze al controllo, al dominio, o anche parti che sfiorano la psicosi, e portano a vittimismi, manie di persecuzione, convinzioni distorte come quelle di chi è convintissimo che dagli altri ci si possa aspettare solo male. Sono tante le patologie dell’anima.

Il lebbroso non poteva secondo le norme avvicinarsi a qualcuno. Questo lebbroso invece contraddice la norma e si accosta a Gesù. Il lebbroso sceglie in modo diverso da come gli era stato insegnato. Mette in discussione un certo modo di pensare e non si ritiene punito da Dio, non accetta questa immagine falsa di Dio. Ci insegna  perciò a non tenere lontana questa parte di noi come se fosse un lupo da cui scappare, ma a guardarla in faccia, chiamarla per nome e andare da Gesù, supplicarlo, aspettare il suo perdono, il suo aiuto.

Anche Gesù contravviene alla norma e lo tocca guarendolo. Gesù non ha altro desiderio che quello di risanarci, di venire a versare il balsamo della sua grazia sulle parti dolenti della nostra storia. La volontà di Gesù è chiara: «Lo voglio, sii purificato!». E il lebbroso si ritrovò guarito davvero. Poteva anche non toccarlo e risanralo comunque, ma Gesù risana mettendo proprio il dito nella nostra piaga. 

Al di là della tempistica, del fatto cioè che il lebbroso viene guarito all’istante, quello che conta è la dinamica di guarigione: qualunque nostra malattia interiore può essere risanata dalla grazia. Non ci sono casi impossibili! Per la logica del mondo, se commetti degli errori gravi sei marchiato. Per Dio non è così. Il suo amore, il suo perdono sono capaci di ridarci tutta la salute interiore. I tempi e i modi cambiano, le guarigioni richiedono cammini, tempi lunghi, perché occorre entrare in un altro modo di pensare. Al Signore interessa che impariamo a diventare uomini e donne di fede, non persone che sono state esaudite senza cambiare il cuore. E anche a noi fa bene soffrire la nostra trasformazione, perché abbiamo bisogno di umanizzare la nostra natura, di andare in profondità. Solo così potremo a nostra volta aiutare gli altri.

Maria a cui ci siamo affidati è stata una persona di interiorità. Ha saputo tenere nel cuore tutto quanto le capitava e ascoltava, permettendo alla vita di svilupparsi, e al progetto di Dio di germogliare, spuntare e poi lentamente prendere forma. Maria come madre della grazia ci accompagna ogni giorno affinché apriamo il cuore al Signore, ci fidiamo, e ci lasciamo curare e guarire.

 

                                           Vangelo

La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

 

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