Accresci la nostra fede! Con queste parole centrali inizia il vangelo di
questa domenica. La Parola di Gesù ci viene incontro non per essere solo letta
e compresa ma soprattutto perché la sua forza spirituale ci cambi dentro, perché
la Parola è il movimento stesso della nostra vita. Siamo noi che entriamo
sempre più nel dinamismo di trasformazione
con cui possiamo aprire il cuore a
nuovi modi di essere e di pensare. Non quelli che ci hanno attaccato
addosso le abitudini e le mentalità che ci circondano, ma quelli che scegliamo
noi, in base a ciò che crediamo. La fede è un dono da chiedere e può crescere
perché nasce dalla relazione con una persona che è Dio.
Gesù davanti a questa
richiesta ("accresci la nostra fede!") risponde dicendoci che tutto è possibile per chi crede: anche
spostare un albero al solo volerlo! Dire al gelso: sradicati e vatti a piantare
nel mare… ed esso lo fa! Un esempio con cui vuole farci capire che non ci sono
limiti alla fiducia, anzi come il seme di senape piccolino la fede in noi può
crescere fino a diventare un albero pieno di foglie e di frutti. In questo
senso l’affidamento a Maria, ponendosi come un itinerario di fede, rappresenta
un grande aiuto per crescere nella fiducia. La fede non è un qualcosa di
statico che ricevi e metti da parte per prenderlo quando ti serve, la fede è un
processo fatto di tutto ciò che noi siamo e amiamo e di tutto ciò che Dio è.
Nasce e cresce dall’intreccio delle nostre vite.
E Maria, che Gesù lo ha
portato nel grembo e poi da adulto lo ha seguito e ascoltato, ci mostrerà la
via della vera fede, che dà pace e forza interiore anche mentre si vivono
periodi dolorosi e momenti difficili. Se siamo sinceri sappiamo che solo il
sentirci appartenenti a Dio e al suo amore può salvarci e offrirci l’energia
necessaria per vivere. Senza questa sua presenza la vita non ha senso né può
essere vissuta serenamente. E saperci sorretti dal suo Spirito ci dà anche la
capacità di essere creativi! Poter vivere un avita nuova, segnata dalla novità
delle sue ispirazioni è una meravigliosa realtà. Interessante quello che dice
Gesù dice agli apostoli: «Quando avete fatto ciò che vi è stato chiesto, dite: “siamo
servi inutili. Abbiamo fatto quanto
dovevamo fare”».
“Inutili” non significa per Gesù che non serviamo, ma che
siamo senza utile, ossia non c’è qualcosa da guadagnare, da pretendere dalla
vita perché se siamo figli amati e come tali viviamo, noi abbiamo già tutto,
tutto l’essenziale sul quale costruire poi il resto. Abbiamo la forza di Dio in
noi! Di una sola cosa abbiamo bisogno per vivere dunque: la fiducia nel
Signore. Essere come bambini nelle sue mani. E trasmettere questo amore a chi
ci sta intorno. Perché come ripeteva Massimiliano Kolbe, “solo l’amore crea”,
solo l’amore è capace di creare ambienti e famiglie in cui la vita genera altra
vita nella speranza e nella gioia.
6 ottobre 2019
Lc 17,5-10
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
In quel tempo, 5gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe.7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: «Vieni subito e mettiti a tavola»? 8Non gli dirà piuttosto: «Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu»? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»».
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
In quel tempo, 5gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe.7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: «Vieni subito e mettiti a tavola»? 8Non gli dirà piuttosto: «Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu»? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»».
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