Avere
un centro potente che unifica tutto e sviluppare la fiducia nel Padre che non
solo crea ma anche custodisce i suoi figli e si prende cura di loro: queste le
due idee forza del Vangelo di questa domenica (cf. Mt 6,24-34). “Non
preoccupatevi della vostra vita”: Gesù mette in guardia dal rischio della
dispersione. Tante direzioni, tanti percorsi, tanti obiettivi possono creare un
corto circuito. Un solo obiettivo da perseguire invece permette di raccogliere
tutte le energie vitali e di direzionarle verso quell’unico punto. Tutto sta
nello scegliere bene l’obiettivo per il quale giocarsi. Ascoltando il desiderio
profondo del cuore, siamo attirati verso Gesù. La sua forza attrattiva è
potente, e se non siamo troppo rallentati da resistenze e paure inconsce,
corriamo abbastanza spediti dietro di Lui. L’esperienza dice chiaramente che
tutto perde di gusto quando si è conosciuto Lui. Non c’è paragone.
E
la vita, quando è sul serio messa nelle sue mani, si trasforma e si apre a
cammini davvero inauditi di crescita e di comprensione di se stessi. Allora si
comprende che si può anche rischiare molto, perché Lui c’è e lavora attivamente
nelle vicende che ci capitano. Così nasce la scoperta della Provvidenza, che è
il modo in cui Lui governa ogni cosa prendendosene cura. Non significa non
avere problemi, significa sapere con chi si sta attraversando la vita, con
Qualcuno che scrive dritto in mezzo ai nostri scarabocchi e strafalcioni.
Come
fare per approfondire questi aspetti così importanti che il Vangelo oggi ci
mostra? Noi abbiamo un modo particolare di approcciare ogni aspetto della fede
ed è Maria. Ci siamo affidati, donati a lei, abbiamo fatto questo passo che non
è uno scherzo ma un vero sì alla grazia che ci chiamava, e ora sperimentiamo,
mentre il cammino avanza, che qualunque cosa accade, qualunque passaggio stiamo
vivendo, in qualunque luogo ci troviamo, lei c’è. Forse può sembrare banale, ma
sapere che lei c’è, che ci basta - come ricorda Massimiliano Kolbe - solo pensarci
un attimo per sentire che siamo nel suo cuore, questo è già tanto. Se lasciamo
perdere la tendenza gratificatoria che ci farebbe gioire solo quando abbiamo
qui e ora quello che vogliamo, e ci apriamo con fiducia alle sue vie, sperimentiamo
la libertà e la gioia. E restiamo aperti alle vie che lei vorrà suggerire, agli
incontri che lei vorrà realizzare, ai doni che lei ci vorrà fare. “Come,
quando, se lei lo vuole” (Kolbe). Maria ci libera dall’ansia di voler
controllare l’incontrollabile, e ci restituisce il gusto delle vita! “Cercate
anzitutto Gesù e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.
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