«Dall’inizio
della creazione Dio li fece maschio e femmina… l’uomo non divida quello che Dio
ha congiunto» (cf. Mt 10,2-12).
La
parola di questa domenica apre il nostro cuore alla realtà della bellezza originaria. Gesù non fa
moralismo: “voi dovete, sarebbe cosa giusta fare così” eccetera. Gesù attira la
nostra attenzione sullo splendore del nostro essere, creato in armonia con Lui
e con gli altri. Chi ci mostra questa
bontà degli inizi è Maria con la sua vita bella e nello stesso tempo concreta.
In lei vediamo realizzata la persona che, cosciente di essere figlia di Dio, sceglie
anche di vivere di conseguenza. Maria nella sua vita è sempre tornata lì, alla
fonte, ad attingere senso, forza, conforto, sostegno. Anche lei è stata
sottoposta alle tante suggestioni che provengono dal mondo. Non era un angelo!
Ha
dovuto rendersi conto, come ognuno di noi, della realtà. Una realtà certo
abitata dallo Spirito di Dio ma pur sempre insidiata anche dal peccato e dal
male, con tutte le possibili sfumature in cui si declina. E ha perciò dovuto scegliere
con fermezza la sua posizione e mantenerla con coraggio e perseveranza. Ha
lavorato duramente su se stessa per far entrare nella sua carne – oltre che nel
suo cuore – la fede in Dio. Tante volte è stata tentata nella sua fede. Già
solo nella sua vocazione ha dovuto fronteggiare la marea delle mille domande e
farvi trionfare la fiducia. Non si è prodotta da sola la fede in Maria, come
secondo un automatismo. La fede in lei
ha richiesto una risposta fattiva, collaborativa, decisa, costante. Così
Maria ha custodito e protetto l’unità del cuore. Riconciliata grazie al dono
della sua nascita perfetta, senza peccato, Maria si è impegnata per tutta la
vita perché nulla di negativo potesse trovarla fiacca e passiva, strappandole
quel dono tanto grande. Ha lottato con coraggio per scoprire sempre il senso
positivo delle cose, respingendo ogni tentazione e trovando il modo di rimanere
attaccata all’essenziale, alla radicale positività del suo essere.
In
origine non era così… ci fa quindi capire che se in origine tutto era facile, e
l’uomo e la donna vivevano una
corrispondenza piena tra loro e con Dio, nella storia umana sulla terra non è
così. Non lo è stato neppure per l’Immacolata. A noi prendere coscienza del
potere che il Signore mette nelle nostre mani, quello cioè di saper trasformare
col nostro modo di pensare e agire ogni realtà in bene.
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