Nel vangelo di questa domenica c’è una idea di fondo che attraversa i fatti: finché non entriamo nello schema di una vita in perdita, non usciamo dalla nostra ristrettezza di vedute ossia da una esistenza molto limitante. È un paradosso ma è così: lo vediamo osservando quello che dicono e fanno Giacomo e Giovanni, i due fratelli apostoli. Si prendono la briga di andare da Gesù e chiedergli un posto d’onore nel suo regno. E ritengono di poter assomigliare a Gesù, accettando un battesimo che neppure comprendono cosa sia. In questi due fratelli ci siamo noi ogni volta che rimaniamo identificati con parti di noi e facciamo di queste ristrette vedute l’unica via di comprensione di noi stessi e della vita. Ne abbiamo tutti fatto esperienza nell’adolescenza, quando le illusioni le abbiamo trasformate in realtà e poi abbiamo litigato con la realtà reale perché non assomigliava alle nostre illusioni. Ma di queste cose ne facciamo tante anche da grandi. Basta guardare Giacomo e Giovanni, due uomini adulti che continuano ad avere percezioni della realtà di tipo adolescente. Quello che ci affascina e ci commuove è la bontà e la pazienza con cui il Signore li chiama a sé, li raccoglie e gli spiega dove sta l’errore e dove sta invece la verità. Servire e dare la vita sono le parole che usa per spiegargli la via da seguire se vogliono davvero diventare membri onorati del suo regno. Una parola che ancora una volta capovolge le loro e nostre attese. Gesù non boccia la loro richiesta, la corregge, non esprime giudizi moralistici, guida alla verità, dandogli ancora più fiducia, come un padre che scoprendo una pecca del figlio, si siede nuovamente a parlagli prendendo sul serio la sua carenza di conoscenza e di esperienza. Gesù libera il loro vero desiderio!
Nel nostro affidamento a Maria, serva del Signore, sperimentiamo cosa significhino queste parole. Maria è stata presa sul serio da Dio nelle sue domande e nel suo pellegrinaggio di fede, e lo stesso ha fatto lei nei confronti del figlio, facendosi serva ossia discepola, sempre alla ricerca del tracciato di Dio nascosto nelle vicende che viveva. Lei ci incoraggia a non temere di abbracciare questa proposta del Signore, che può svelarci i suoi segreti proprio nell’umile atto di farla nostra.
17 ottobre
2021
Mc 10,35-45
In quel tempo35si
avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli:
«Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36Egli
disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37Gli
risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno
alla tua sinistra». 38Gesù disse loro: «Voi non sapete
quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati
nel battesimo in cui io sono battezzato?». 39Gli risposero: «Lo
possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete,
e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma
sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per
coloro per i quali è stato preparato».
41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con
Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse
loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle
nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra
voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro
servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo
di tutti. 45Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per
farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per
molti».
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