38Giunsero alla casa del
capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava
forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta,
ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la
madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la
bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa:
«Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla
si alzò e camminava.
Il vangelo di oggi ci fa risuonare questa domanda di Gesù: perché tanta agitazione? Da dove tutte le inquietudini, le ansie, gli attacchi di panico, le paure, le colpe? Questa sfilza di stati d’animo legati alla nostra debolezza, fanno parte della nostra esperienza. Ma Gesù, che quel giorno andò a casa di Giàiro per far tornare in vita la figlioletta ormai morta, torna a ripeterci che l’unica via di salvezza in questa vita è aggrapparci al suo amore che dà pace, la vera pace. Altre vie sono sbarrate. Non portano alla pace, ma all’agitazione, alla ribellione e questa ribellione porta a un disordine interno che non dà tregua e conduce la persona a pensieri sempre più cupi, distorcendo la percezione della realtà. E allora ci si preoccupa per un nonnulla, si diventa tristi e diffidenti. Talità kum, dice Gesù all’anima nostra: alzati! Stai su, stai serena. A preoccuparti non risolvi le cose, le risolvi invece affidandole interamente a me, e fidandoti di me. Gesù nel vangelo di oggi caccia fuori tutti quelli che erano andati a fare trambusto piangendo la piccola morta. Li caccia fuori e chiede silenzio, e nel silenzio prende la mando della bambina e la fa tornare in vita. Il tocco di Gesù è la carezza di Dio sulla nostra ferita aperta, sulle nostre morti. La bella notizia, il vangelo, è che l’ultima parola spetta al Signore, lui armonizza ciò che è disarmonico e rimette ordine nel caos. Con lui il respiro ritorna e si può vivere una vita serena, ricca di buone opere, di amore, perché forti internamente della sua pace divina, quella pace che nessuno può dare perché nasce dalla relazione spirituale tra noi e il Dio della nostra storia.
Noi ci siamo affidati a Maria,
ci siamo messi sotto il suo rassicurante raggio di azione, col suo aiuto
vogliamo chiedere la pace, la pace vera che solo suo Figlio può darci e
ridarci. E da lei impariamo l’arte del custodire nel cuore questa pace: lei era
maestra in questo. Sì, perché anche per lei non bastava accogliere la prima grazia,
occorreva custodirla nel tempo, ed è quello che noi vogliamo fare, aiutati
anche da lei.
27 giugno 2021
Vangelo secondo Marco (5,21-43)
In quel tempo 21essendo Gesù passato
di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli
stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi
della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai
piedi 23e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a
imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24Andò con lui. Molta
folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto
per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio,
anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù,
venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva infatti: «Se
riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò
il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si
voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli
dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: «Chi mi ha
toccato?»». 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita
e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli
disse tutta la verità. 34Ed egli le disse:
«Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a
dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto
dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi
fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del
capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava
forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta,
ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la
madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la
bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa:
«Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla
si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande
stupore. 43E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di
darle da mangiare
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