sabato 29 maggio 2021

Dio è visibile al cuore

 


Domenica della Santa Trinità, in cui siamo portati sul monte in Galilea, nel luogo in cui Gesù risorto si mostra di nuovo ai suoi amici, tant’è che apparendo a Gerusalemme aveva appunto chiesto che andassero in Galilea, là lo avrebbero rivisto. Perché tanta insistenza verso questo incontro? Cosa aveva e cos’ha di così importante Gesù da dirci e da darci? Gesù appare sul monte, puntuale. Quando lo vedono gli apostoli sentono la spinta a inginocchiarsi, mentre in cuor loro dubitano. Vedono, eppure dubitano. Com’è possibile vedere il Risorto e ancora dubitare? Possibile se consideriamo la nostra creaturalità. Abbiamo il potere di non contattare il nostro sentire profondo, di costruire pareti rigide intorno al cuore e così anche se gli occhi funzionano, il cuore che è l’organo che può sentire Dio, non può esprimersi. Noi diremmo: ok, allora non succede nulla di buono perché i discepoli hanno fallito. Ma Gesù fa un’altra cosa, oltrepassa il loro limite, e gli dice come se nulla fosse: “andate e battezzate  nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, trasmettete tutto quello che io vi ho donato”. Gesù li rialza dalla polvere in cui sono e gli indica una strada in cui poter ricominciare a correre. E aggiunge: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Ci sentiamo molto consolati e supportati da questa parola del Signore. Ci chiede l’umiltà e la serenità di accogliere il nostro limite creaturale, il fatto che, mentre crediamo, parti di noi non credono. Questo limite è un problema solo per chi cerca una perfezione narcisistica. Diventa invece possibilità per chi accoglie con semplicità se stesso così com’è. 

Maria quando ha detto il suo sì, si è definita serva e piccola, umile. Sapeva fino in fondo di non essere altro che una creatura con tutti i limiti del caso. Ma questo è stato per lei motivo di maggiore affidamento e di crescita nella relazione con Dio. Maria oggi ci dice questo: se senti che la tua relazione con il Dio Trinità, Padre Figlio e Spirito Santo, non è ancora autentica, resta cioè incompiuta, non temere, una strada c’è ed è l’umiltà di accogliersi per come si è, e come si è presentarsi all’appuntamento sul monte col Signore Risorto. Sarà lui stesso a compiere l’opera, lui che non si nasconde al cuore, quando il cuore funziona.

30 maggio 2021

Dal vangelo secondo Matteo (28,16-20)

In quel tempo 16gli undici discepoli, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

 

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