Il protagonista di questo vangelo della 3ª domenica di Avvento è Giovanni Battista. Di lui si dice che è mandato da Dio. E che il suo compito è preparare i cuori all’arrivo di Gesù. Il Battista viene come testimone per dare testimonianza alla luce, non è lui la luce, ma dà testimonianza alla luce. Giovanni non cerca di emergere, non cerca successi mondani, non vuole i primi posti anzi si mette all’ultimo posto, vive di quanto il Signore gli dice, di quanto il Signore gli dona. Tutta la sua vita è orientata a fare la sua volontà, che è la sua pace.
Il Battista rappresenta tutte quelle persone che nella vita incontriamo e che non hanno ansie da prestazione ma si danno il permesso di essere se stesse nella verità. Quando i Giudei gli chiedono chi è, perché si rendono conto che è un uomo speciale, che è autentico e crede in quello che fa e che dice, lui risponde: non sono il Cristo, non sono il profeta Elia, sono voce di uno che grida nel deserto. Giovanni dà voce a qualcun altro, al Signore. Vive come ogni uomo è chiamato a vivere: relazionato con Dio e col suo progetto. Ama il Signore con tutto il cuore, perché si sa profondamente amato e perciò non può fare altro che donarsi a lui senza alcuna condizione. Totalmente preso e afferrato dalla missione di aiutare gli altri. Giovanni è l’uomo rivolto a Dio e agli altri, che cerca il bene degli altri e perciò li orienta a Dio come Dio gli indica di fare.
In questa descrizione non facciamo fatica a vedere
anche il ritratto di Maria. Anche lei, anzi, soprattutto lei, madre della grazia,
è tutta orientata a Dio e nell’affidarci a lei siamo potentemente aiutati a
volgerci a Gesù ogni volta in cui sentiamo che qualche parte di noi sta andando
fuori rotta e stiamo correndo il rischio di perderci dietro cose non
necessarie. Il segreto per restare orientati ce lo svelano il Battista e Maria:
l’amore che genera fiducia.
COME PREGARE IL
VANGELO
Chiudo gli occhi
e mi connetto con Gesù. Sento il suo sguardo su di me e mi apro a lui. Leggo e
rileggo la pagina scelta. Mi fermo dove sento che una Parola proprio ora ha qualcosa
da dire al mio cuore e alla mia vita. Mi fermo e sosto. La ripeto e parlo con
Gesù di quello che sento e penso. Gli chiedo ciò che voglio e sono aperto a ciò
che vorrà donarmi lui. Lo ringrazio ed esco lentamente dal dialogo. Durante la
giornata verifico come questa Parola continua a parlarmi e guidarmi, e a
instillarmi nuove ispirazioni.
13 dicembre 2020
19Questa è la
testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme
sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». 20Egli confessò e non
negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21Allora gli chiesero:
«Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?».
«No», rispose. 22Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro
che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23Rispose:
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