“Se tu squarciassi i cieli e scendessi!” dice Isaia nella prima lettura di oggi. E continua “Tu Signore sei nostro padre e noi argilla, noi siamo opera delle tue mani”. Anche noi come il profeta sentiamo dentro l’anima il desiderio di un nuovo inizio, che Gesù venga nuovamente e con Isaia diciamo “ritorna”. È straordinaria questa attesa del tempo di Avvento che oggi iniziamo perché mentre noi diciamo questo, Gesù da parte sua ci dice “vengo presto”. In realtà Gesù nel vangelo quando per ben tre volte ci chiede di vegliare “vegliate!” perché lui ritorna presto e in modo da stupirci, ci sta mettendo di fronte al nostro desiderio.
Chiediamo anche noi con tutta questa forza del profeta che Gesù venga? A volte, per i tempi lunghi che la vita ci impone, perdiamo slancio, ci lasciamo cadere le braccia. È stupefacente che Gesù ci rialzi sempre, ma ancor più stupefacente è che noi possiamo col nostro desiderio commuovere il suo cuore di Padre e anticiparne la venuta. San Massimiliano Kolbe diceva ai suoi amici di fare della loro vita una gara verso il bene, dove ognuno potesse superare l’altro nell’amore, nell’attesa, nel desiderio di Dio e del suo regno. E Maria, a cui noi ci affidiamo ogni giorno, non è stata forse la donna che per mezzo del suo desiderio incontenibile ha fatto sì che Gesù prendesse forma in lei?
Oggi Maria, nell’iniziare anche la novena a te, Immacolata, vogliamo chiederti
la grazia di attendere Gesù che viene e anche di più, molto di più… vogliamo
chiedere al Signore che anticipi la sua venuta, e ci sorprenda “qui” nelle cose
di ogni giorno, dove già lui ci sorride, già c’è e attende di essere
riconosciuto. Col Natale poi vuole rinnovare e rafforzare con nuove grazie questo
legame. Maria unisciti a noi nella preghiera: “ritorna Signore”, e con Isaia
vedremo squarciarsi il cielo e scendere proprio quella grazia che tanto
attendiamo.
COME PREGARE IL VANGELO
Chiudo gli occhi e mi connetto con Gesù. Sento il suo sguardo su di me e mi apro a lui. Leggo e rileggo la pagina scelta. Mi fermo dove sento che una Parola proprio ora ha qualcosa da dire al mio cuore e alla mia vita. Mi fermo e sosto. La ripeto e parlo con Gesù di quello che sento e penso. Gli chiedo ciò che voglio e sono aperto a ciò che vorrà donarmi lui. Lo ringrazio ed esco lentamente dal dialogo. Durante la giornata verifico come questa Parola continua a parlarmi e guidarmi, e a instillarmi nuove ispirazioni.
Mc 13,33-37
1ª domenica di Avvento
In quel tempo Gesù disse alle folle: 33Fate attenzione,
vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un
uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi
servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate
dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a
mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo
che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello
che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
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