Dio è fuori dagli schemi, i suoi pensieri non sono i nostri, le sue vie non sono le nostre. Il vangelo di questa domenica ci parla di un comportamento di Dio davvero strano. Si paragona a un proprietario terriero che esce in differenti momenti della giornata per cercare lavoratori per la sua vigna. Va all’alba, esce alle 9.00 pi a mezzogiorno e infine alle 17.00. A ogni uscita trova operai che vanno al lavoro. Cosa c’è di strano?
Quello che accade al momento della paga. Quando a fine giornata gli operai della prima ora vanno a ritirare la busta paga, fanno l’amara esperienza di vedere che è la stessa di quelli dell’ultima ora. Ma come? Hanno lavorato solo qualche ora e ricevono come loro che sono stati a faticare tutto il giorno? Sono invidiosi, eppure il datore era stato giusto con loro, perché aveva pattuito la somma che poi effettivamente gli aveva dato. Non riescono a essere felici che quei poveretti dei loro sfortunati compagni siano stati salvati all'ultimo momento.
Dio ha una logica divina, e per fortuna! Il suo desiderio è elargire con sovrabbondanza il suo amore, il suo perdono per guarire i cuori e le esistenze malate dei suoi figli che siamo noi. A lui interessa risanarci e rimetterci in piedi, e il suo amore non è riservato a uno piuttosto che a un altro. “Io non credo” dice qualcuno “perché non ho ricevuto la grazia che ha ricevuto quel tal santo o beato”. Gesù qui ci dice che non è così: lui non fa distinzioni, la pioggia del suo amore bagna tutti i campi, ma ci sono campi meno ricettivi che si difendono dall’acqua e la fanno scivolare via.
Occorre aprire il cuore, affidarsi davvero. Questo lo capiamo anche dal
dettaglio importante del vangelo di oggi, quando è detto che gli operai “andarono
nella vigna”. Chiamati, vanno. Ascoltano e fanno, mettono in pratica. Si aprono
cioè alla fiducia.
Monica
Reale
20 settembre 2020
Mt 20,1-16
XXV Domenica nell’anno
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli
questa parabola:" 1 Il regno dei cieli è simile a un
padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua
vigna. 2Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua
vigna. 3Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza,
disoccupati, 4e disse loro: «Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo
darò». 5Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece
altrettanto. 6Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse
loro: «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?». 7Gli risposero: «Perché nessuno ci ha
presi a giornata». Ed egli disse loro: «Andate anche voi nella vigna».
8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: «Chiama i
lavoratori e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi». 9Venuti quelli delle cinque del
pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i
primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero
ciascuno un denaro. 11Nel ritirarlo, però,
mormoravano contro il padrone 12dicendo: «Questi
ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo
sopportato il peso della giornata e il caldo». 13Ma il padrone,
rispondendo a uno di loro, disse: «Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse
concordato con me per un denaro? 14Prendi il tuo e
vattene. Ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: 15non posso fare delle
mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono
buono?». 16Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
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