Mentre è
intento a svolgere il compito che Dio gli aveva dato, quello di battezzare nel
fiume Giordano, Giovanni vive un momento intenso. Alzando lo sguardo, si
accorge che Gesù gli sta venendo incontro, quel Gesù che lui sta annunciando,
di cui sta preparando l’arrivo. Proviamo a entrare nella scena: Gesù si era da
poco fatto battezzare da Giovanni, e ora eccolo nuovamente mentre si dirige
verso di lui. Il suo arrivo, forse imprevisto, crea un sussulto nel Battista e
gli fa dire parole fondamentali, che riguardano la sua identità di Salvatore. “Ecco
l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo!, ecco l’uomo di cui sto parlando,
l’uomo inviato da Dio, il profeta che ha il potere di liberarci, di guarirci,
di risanare le nostre esistenze. Su di lui ho visto scendere lo Spirito Santo,
per cui io testimonio che è proprio lui il Figlio di Dio”. Giovanni lo aveva riconosciuto
pur non avendolo ancora visto. Dice infatti: “io non lo conoscevo”. Come aveva
fatto dunque a riconoscerlo? Attraverso un’ispirazione
divina, come lui stesso confessa.
Riconoscere subito Gesù quando passa. Sembra
la cosa più scontata per Giovanni, ma lo è perché tutta la sua esistenza è
stata plasmata dall’ascolto della voce interiore di Dio, tutti i suoi giorni
sono stati scanditi dalla ricerca della sua volontà. Giovanni ha fatto una
scelta forte di vita, ha rivolto la sua attenzione alla voce dello Spirito e
per non farsi agganciare da altri tipi di messaggi, si è ritirato nel deserto,
ha scelto il silenzio per accedere al luogo più intimo della sua interiorità, e
abituare il suo spirito a riconoscere le ispirazioni dello Spirito Santo. Sintonizzarsi
con Dio non è facile se si è completamente identificati con le cose di questo
mondo, se l’unico pensiero della giornata è rivolto alle cose da fare, senza
cercare all’interno di esse la presenza di Dio, la sua vicinanza e senza quindi
camminare con lui. San Massimiliano Kolbe diceva che non si ascolta lo Spirito
nella confusione.
Il
messaggio è per noi: se sentiamo di non
capire dove stiamo andando, che direzione stiamo seguendo nella vita, anche se
abbiamo le migliori intenzioni, questo è segno che dobbiamo ritagliarci uno
spazio di ascolto, di silenzio, in cui far tacere i messaggi contraddittori, e ascoltare
il punto di vista di Dio, quello che lui pensa e vuole per noi, e lo possiamo
fare leggendo e interiorizzando il vangelo del giorno, come stiamo facendo ora.
Il vangelo del giorno è il pane spirituale con cui il Signore attraverso la
Chiesa ci nutre spiritualmente. Seguendo la Parola di Dio e come ci risuona
dentro giorno per giorno, cogliamo il senso del nostro itinerario. E ci diamo
da fare per corrispondere a quanto intuiamo nella preghiera.
Giovanni
non parla di sé, non gli interessa acquistare popolarità, anche se molti lo
seguono con ammirazione. Il suo unico scopo è quello di rimanere in relazione
con Dio, e poiché Dio gli chiede di essere se stesso, ossia il profeta che prepara
i cuori all’incontro con Gesù, lui semplicemente fa quello che è. Ed è contento
così. Se uno è quel che deve essere, che altro può volere? In tutta questa scena Gesù non dice una parola.
Parla solo Giovanni. Con la sua voce ci testimonia che Gesù è Dio, Gesù non lo
dice ancora di se stesso, lascia che lo dica un altro. Si serve di noi per preparare
i cuori ad accogliere lui, e l’opera della sua grazia.
L’affidamento
a Maria ci pone nell’ottica del Battista: ci fa essere persone consapevoli del
fatto che Gesù passa, passa continuamente nella nostra vita e che possiamo
riconoscerne il passo mantenendoci in attento ascolto. Occorre l’esercizio
dell’udito interiore, quell’attenzione del cuore che ci fa cercare e
attendere la sua rivelazione. Il Signore è vicino, c’è già in noi e nelle
nostre cose, questo ci dice Maria, lei che per sempre ci invita a guardare a lui.
C’è e possiamo riconoscerlo mantenendoci interiormente vigili. Quello che chiediamo
a Maria è che ci aiuti a orientarci a ogni istante al Signore, in una vita che
acquista senso perché nasce dal dialogo con lui e trova nel suo consiglio e aiuto
l’unica guida sicura.
19 gennaio 2020
Gv 1,29-34
II Domenica del Tempo Ordinario
II Domenica del Tempo Ordinario
29 In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco
l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 30 Ecco colui del
quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era
prima di me. 31 Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché
egli fosse fatto conoscere a Israele». 32 Giovanni rese
testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo
e posarsi su di lui. 33 Io non lo
conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo
sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito
Santo. 34 E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».
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