La vita non
dipende da ciò che si possiede. Nel vangelo di questa domenica Gesù ci indica
il cammino della vera libertà che è venuto a donarci nel renderci suoi figli.
Un uomo si avvicina a Gesù e gli chiede di intervenire perché suo fratello non
vuole dargli la parte di eredità che si spetta. Forte la risposta del Signore: “Sono
forse io un giudice di queste faccende?”. Può sembrare che Gesù non voglia interessarsi
di cose materiali, di affari e di soldi. Ma non è così. Lo capiamo dalla
parabola che subito racconta per fargli capire qual è il rischio che sta
correndo: attaccarsi al denaro e alle cose e così perdere la sua libertà
interiore. Gesù gli racconta di un proprietario terriero molto ricco, che aveva
così tanti raccolti da pensare di costruire magazzini sempre più grandi per contenerli.
Contento di possedere sempre di più, un giorno dice a se stesso: “Ora, per
alcuni anni, mi dedicherò alla bella vita, a mangiare, dormire, divertirmi”. Ma
Dio interviene nella sua vita e chiamandolo “stolto” gli dice: “Proprio questa
notte tu morirai”. E allora di chi saranno i tuoi beni? A che serve accumulare
sulla terra?
Gesù un
giorno dice: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. E invita ad
avere un tesoro in cielo. Come si fa ad accumularne uno? Attraverso la nostra
vita donata per amore, sull’esempio del Signore. Attraverso i nostri gesti di
amore, di condivisione di quello che siamo e abbiamo, di attenzione agli altri,
di impegno per la giustizia. Gesù ci mette davanti allo specchio, ci inchioda
alla nostra verità: vali per ciò che sei, vali incondizionatamente in quanto
persona, in quanto figlio di Dio. L’essere ti fa prezioso, non l’avere e il
possedere. Avere e possedere non è un male, ma lo diventa se ci attacchiamo il
cuore, ne facciamo lo scopo della vita, diventando schiavi delle cose e non
padroni. Inoltre questo attaccamento chiude il cuore alla condivisione, all’aiuto,
alla vita. Fa ripiegare su se stessi. La libertà è una questione interiore. È sapersi
amati infinitamente dal Padre celeste ed essere felici per il dono della vita. Libero
è chi pur possedendo delle cose, se ne serve da padrone e non ne è schiavo. La
libertà non è poter fare tutto quello ci pare ma scegliere in base a ciò in cui
crediamo, ai valori che guidano la nostra vita. Libero non è chi è schiavo
delle cose, ma chi le usa per il bene.
Affidandoci
a Maria nostra Madre, noi usciamo da noi stessi e ci liberiamo da tante
schiavitù. Lei stessa dal primo suo sì a Dio, quando è diventata Madre del
Signore, ha sempre avuto un cuore libero, totalmente libero da ogni dipendenza
e totalmente affidato a Dio. Siamo liberi in quanto figli amati. Capaci, proprio
perché amati, di tendere la mano a chi ancora non ha sperimentato questa
libertà dell’amore e continua ad essere schiavo, cercando negli altri e nelle
cose quella felicità che non può venire da loro perché riguarda il cuore e solo
l’amore può riempire queste profondità. Ci ricorda san Massimiliano Kolbe: “Sei stato creato per Dio
e per il paradiso”, “L’amore è tutto.
Compi le piccole cose con un grande amore: è la maggior sorgente
di meriti”, “Ama
liberamente l’Immacolata, come hai fatto finora, sempre più teneramente e liberamente”.
4 agosto 2019
Lc 12,13-21
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
In quel tempo13uno della folla gli disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida
con me l'eredità». 14Ma egli rispose: «O
uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate
attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è
nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?».21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?».21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Nessun commento:
Posta un commento