
Gesù un
giorno dice: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. E invita ad
avere un tesoro in cielo. Come si fa ad accumularne uno? Attraverso la nostra
vita donata per amore, sull’esempio del Signore. Attraverso i nostri gesti di
amore, di condivisione di quello che siamo e abbiamo, di attenzione agli altri,
di impegno per la giustizia. Gesù ci mette davanti allo specchio, ci inchioda
alla nostra verità: vali per ciò che sei, vali incondizionatamente in quanto
persona, in quanto figlio di Dio. L’essere ti fa prezioso, non l’avere e il
possedere. Avere e possedere non è un male, ma lo diventa se ci attacchiamo il
cuore, ne facciamo lo scopo della vita, diventando schiavi delle cose e non
padroni. Inoltre questo attaccamento chiude il cuore alla condivisione, all’aiuto,
alla vita. Fa ripiegare su se stessi. La libertà è una questione interiore. È sapersi
amati infinitamente dal Padre celeste ed essere felici per il dono della vita. Libero
è chi pur possedendo delle cose, se ne serve da padrone e non ne è schiavo. La
libertà non è poter fare tutto quello ci pare ma scegliere in base a ciò in cui
crediamo, ai valori che guidano la nostra vita. Libero non è chi è schiavo
delle cose, ma chi le usa per il bene.
Affidandoci
a Maria nostra Madre, noi usciamo da noi stessi e ci liberiamo da tante
schiavitù. Lei stessa dal primo suo sì a Dio, quando è diventata Madre del
Signore, ha sempre avuto un cuore libero, totalmente libero da ogni dipendenza
e totalmente affidato a Dio. Siamo liberi in quanto figli amati. Capaci, proprio
perché amati, di tendere la mano a chi ancora non ha sperimentato questa
libertà dell’amore e continua ad essere schiavo, cercando negli altri e nelle
cose quella felicità che non può venire da loro perché riguarda il cuore e solo
l’amore può riempire queste profondità. Ci ricorda san Massimiliano Kolbe: “Sei stato creato per Dio
e per il paradiso”, “L’amore è tutto.
Compi le piccole cose con un grande amore: è la maggior sorgente
di meriti”, “Ama
liberamente l’Immacolata, come hai fatto finora, sempre più teneramente e liberamente”.
4 agosto 2019
Lc 12,13-21
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
In quel tempo13uno della folla gli disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida
con me l'eredità». 14Ma egli rispose: «O
uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate
attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è
nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?».21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». 20Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?».21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
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