Mentre continua il suo cammino verso
Gerusalemme, Gesù, come spesso gli accadeva, essendo un maestro conosciuto,
viene invitato a pranzo da un capo religioso. Entrando e accomodandosi nella
sala, Gesù si accorge che gli altri invitati facevano di tutto per scegliere i
primi posti. Perciò sente subito la spinta a parlare, per dare un insegnamento
che potesse aiutarli a rendersi conto di questi loro comportamenti e cercarne i
motivi profondi. “Quando vieni invitato”, dice Gesù, “non cercare i primi posti,
quelli d’onore, perché non venga il padrone di casa a dirti che quello non è il
tuo e che devi cederlo a un altro. Così con vergogna dovrai occupare l’ultimo
posto. Fa’ invece diversamente: va’ a metterti all’ultimo posto e sarà il
padrone di casa che verrà poi a farti venire più avanti”. Che cosa vuole dire
Gesù? Ovviamente questa parola si riferisce in senso ampio alla nostra vita,
non solo a un pranzo che è solo un esempio. Questa parola è per noi, che la leggiamo
nel qui e ora della nostra storia. Gesù ci sta mettendo in guardia dall’ansia
di apparire, di occupare i primi posti. Ci dice che questa corsa folle con cui
ogni giorno gli uomini cercano di guadagnarsi un pezzettino di considerazione
dimostra soltanto che stanno cercando all’esterno quello che dentro non possiedono.
Vogliono compensare il vuoto del cuore col possedere, con l’apparire, con il
divertimento e quanto altro serve a “non pensare”.
Si guarisce da questa gara per i primi
posti quando si fa esperienza di essere amati da Dio, amati personalmente e
personalmente condotti verso una vita piena, in cui poter anche occupare quel
posto nel quale ci sentiamo a nostro agio e sentiamo di poter esprimere tutti i
doni che Lui ci ha dato. Il posto ce lo assegna il Signore, nel momento in cui
ci lasciamo davvero guidare da Lui, dal suo spirito e giorno dopo giorno nei
luoghi in cui viviamo, cerchiamo di lasciar passare Lui, il suo amore, attraverso
gesti di attenzione, di cura, e attraverso l’impegno per costruire ambienti in
cui si viva l’amore, l’accoglienza e il perdono. “Amico vieni più avanti!” ci
dice Dio concretamente quando nella vita camminiamo con Lui e riceviamo da Lui
davvero tutto. Non è un afferrare, magari calpestando gli altri, ma è un ricevere
dalle sua mani quanto giorno dopo giorno vorrà regalarci. E' una via di vera libertà!
E viene anche il momento
in cui raccogliamo con gioia il frutto di tante lacrime e preghiere. Pensiamo
alle tante volte in cui, mentre restavamo fedeli a Lui e cercavamo la sua volontà,
Lui si è fatto presente attraverso un fatto, un incontro così decisivo da
cambiare il corso della nostra storia. Pensiamo a tanti santi che si sono messi
seriamente alla ricerca della sua volontà e all’improvviso sono rimasti
abbagliati dall’opera di Dio che ha aperto certe situazioni così grandi da non poter
essere che opera sua!
Tutte le nostre vite, anche nelle fatiche e nei momenti
bui, sono accompagnate dal Signore, è questo che ci ripete sempre Maria, nostra
Madre, lei che a Cana disse quelle semplici ma decisive parole: “Qualunque cosa
Gesù vi dica, fatela!”. Se sei in crisi e non sai cosa fare, fatti aiutare da
Maria per ritrovare la strada, se non vedi vie d’uscita e pensi che le cose non
cambieranno mai, ascolta lei che ti dice che non è così, perché suo Figlio Gesù
opera già per un cambiamento, se non ti senti al tuo posto e ti chiedi in che
modo impegnarti per Dio, chiedilo a Maria, sarà ancora lei a farti camminare
finché non toccherai con mano che se ti affidi non devi sforzarti per
fiorire, perché è il Signore stesso che farà in modo di aprirti la porta giusta
e farti accomodare al tuo posto, quello in cui la tua vita sarà bella e - cosa molto importante! - darà
vita a molti altri.
1 settembre 2019
Lc 14,7-14
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
In quel tempo, Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per
pranzare ed essi stavano a osservarlo. 7Diceva agli invitati una parabola,
notando come sceglievano i primi posti: 8«Quando sei invitato a nozze da
qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più
degno di te, 9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: «Cedigli il posto!». Allora
dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 10Invece, quando sei invitato, va' a
metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti
dica: «Amico, vieni più avanti!». Allora ne avrai onore davanti a tutti i
commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
12Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio. 13Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
12Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio. 13Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
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