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È il miracolo che accade ora
anche per noi quando ascoltiamo con fede la Parola e così permettiamo ad essa
di trasformarci nel profondo. Un gesto che ha anche un valore simbolico: il
sordomuto rappresenta l’umanità incapace da sola di farsi attraversare dalla
Parola e dalla Persona di Gesù e perciò bisognosa di essere aperta. C’è un nodo
che va sciolto, una porta che va aperta, un ingranaggio che va sbloccato, c’è
nel cuore umano una tendenza a restare aggrappati al noto anche se ormai non
aiuta più e non fa crescere invece di provare il nuovo e così rimettersi in
cammino. Ci affidiamo a Maria anche perché essendo la madre della grazia può
davvero aiutarci a fare questa delicata e graduale operazione di liberazione da
tutta una serie di condizionamenti che portano nomi molto specifici, legati
alla nostra storia. E così giorno per giorno, mentre approfondiamo la fiducia
in lei, e ci pensiamo come suoi figli, sperimentiamo come le difese vanno
sfaldandosi e cresce il desiderio di provare, di tentare, di fare un passo in
più verso Dio e verso gli altri. Si sciolgono i nodi e si attivano nuove
sorgenti di energia che scopriamo presenti in noi. Oggi Maria ci ricorda che le
ferite che caratterizzano il nostro mondo interiore non vanno negate né temute
ma vanno offerte al calore dell’amore di Cristo suo figlio, che amandoci ci fa
sentire la gioia di accoglierci come siamo e ci fa capire che non sono le
ferite a bloccarci nella vita ma il nostro modo di percepirle e percepirci.
XXIII domenica del tempo Ordinario
Mc 7,31-37
Mc 7,31-37
In quel tempo 31Gesù, uscito
dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in
pieno territorio della Decàpoli. 32Gli portarono un
sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in
disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva
gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse:
«Effatà», cioè: «Apriti!». 35E subito gli si
aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava
correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva,
più essi lo proclamavano 37e, pieni di
stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i
muti!».
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