“Vegliate
e tenetevi pronti”, questa l’idea forza del Vangelo della I domenica di Avvento
(Cf. Mt 24,37-44). In questo atteggiamento di ascolto cosciente di se stessi,
della vita e della storia sta la chiave per aprire la porta della nostra
stabilità e felicità. Una via che appare tanto scontata quanto invece disattesa.
È la strada percorsa dai discepoli di tutti i tempi, prima fra tutti la discepola
per eccellenza, Maria. Noi infatti desideriamo camminare con lei nel cercare il
modo personale di vivere il Vangelo. Abbiamo accolto l’invito di Gesù di non
procedere da soli, senza una madre al nostro fianco. In lei non c’è nulla di
distante dalla volontà di Dio anzi tutto quello che lei ci suggerisce va nella
linea dell’obbedienza, cioè dell’ascolto attivo che diventa scelta concreta. È
stata pronta Maria e ha vegliato nella sua vita. Cosa significa questo? Che è
stata sempre in preghiera e non si è coinvolta con la storia? Che ha trascorso
tutto il suo tempo in meditazione senza curarsi di quello che accadeva al suo
vicino?
Sappiamo
dai Vangeli che non fu così. Tanto prontamente riuscì a cogliere le chiamate di
Dio e a rispondervi quanto era intenta a custodire nel suo intimo la Parola del
Padre e del Figlio e i segni che la Provvidenza andava seminando davanti a lei.
Un solo esempio: il suo lungo viaggio verso la Giudea, quando era incinta.
Sarebbe bastata una trascuratezza, una superficialità, una disattenzione per non
accorgersi di quella spinta interiore ad andare, ad uscire. E il segno di
Elisabetta non l’avrebbe raggiunta e confermata come invece accadde. Chi fa
fatica a capire Dio nella propria vita può rivolgersi con fiducia a Maria e
chiederle di aiutarlo a non dare per scontato quello che vive, a saper pesare e
sentire la profondità delle cose che lo circondano, dei fatti che accadono,
delle persone che gli vengono incontro.
I
disegni che le onde marine lasciano sulla spiaggia può vederle solo chi si
ferma in un angolino e lascia che lo sguardo si posi sul movimento dell’acqua.
Così è del nostro spazio interiore, il più importante, perché regge tutta
l’impalcatura della nostra persona, eppure nello stesso tempo il più
trascurato. Si veglia e ci si tiene pronti se si ha a cuore la propria vita e
felicità, e si sceglie, con semplicità e fiducia, di affidarsi a chi può dare
una mano sicura, perché non mente, e non è interessata, se non alla nostra
gioia eterna. L’Avvento che inizia ci stimola a prendere la mano di Maria e a
iniziare o ricominciare con nuova energia questo viaggio.
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