Anche per noi come per Giuseppe arriva il giorno in
cui sentiamo che la nostra relazione con Maria o è vera o non può reggersi. «Non temere di prendere con te Maria».
Quelle parole che un giorno risuonarono nel cuore del giovane Giuseppe, tornano
a bussare alla nostre orecchie. È interessante vedere come l’uomo si sia evoluto
a tanti livelli ma nelle sue dinamiche di base sia sempre lo stesso. La paura
di spalancare il cuore al mistero di un Dio Amore ancora condiziona il cammino
di tante persone, che vivono in maniera inconscia questa situazione e quindi
sono schiave di forze che neppure capiscono.
Aprirsi a Maria può far paura come aprirsi a Dio
perché Maria è tutta di Dio, tutta
in Lui e quindi accogliere lei significa accogliere Lui. Questa è la nostra
forza! Aiutando chi ci sta accanto a fidarsi di Maria, facilitati dalla sua
figura materna, che sempre ispira buoni sentimenti, e predispone
all’accoglienza, noi permettiamo al Signore di entrare. Noi evangelizziamo, contribuiamo
a far crescere la speranza e alimentiamo l’umano,
il meglio di noi.
Ci è di esempio anche la vita di san Massimiliano
Kolbe, nostro modello nel vivere la confidenza verso Maria. Lui amava ripetere:
«Non
abbiate paura di amare troppo l'Immacolata» e lo diceva perché sapeva che
a volte basta poco per favorire un sì che poi avrà conseguenze fondamentali.
Infatti lui aggiunge: «Facciano almeno
qualche cosa per l'Immacolata e lentamente lei entrerà nel loro cuore, lo
purificherà e lo infiammerà di amore verso il Cuore di Gesù, un amore
apportatore di gioia». Quello che ha capito sono le dinamiche del cuore: oggi
come ieri se un cuore inizia a mettersi in discussione a far entrare la verità,
man mano che accoglie nuove luci può davvero incontrare il Signore. Maria favorisce questo abbraccio spirituale,
lavora perché si realizzi questa meravigliosa possibilità. Non lasciamoci prendere
da nessun timore quando sentiamo che una presenza materna bussa al nostro
cuore… lasciamo che Maria ci sia Madre.
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