Due cose
colpiscono in questo vangelo delle tentazioni di Gesù. La prima, che è lo
Spirito Santo a condurre Gesù nel deserto col preciso scopo di “essere tentato”.
La seconda: che Gesù viene messo spalle al muro dalla fame e dalla lusinga di
tutta una serie di forme di potere. È come una grande prova di fuoco prima di
iniziare una fase della sua esistenza in cui dovrà annunciare e compiere nella
carne dei tanti sofferenti la liberazione dal male, la guarigione, il perdono e
la vita nuova. Ci chiediamo perciò: e nella nostra vita? Come stiamo adesso? Come
viviamo la tentazione, la prova? Quali forme di potere cechiamo di conservare?
A volte il potere non si esprime nel fatto che uno è ricco e ha un ruolo
importante ed esercita un dominio sugli altri; spesso il potere ha il volto
buono di modelli di vita che si vogliono a tutti costi mantenere, forme che non
reggono più ai tempi eppure si cerca di mantenere in piedi, mettendo a tacere la
voce dello Spirito Santo che vorrebbe fare delle cose diverse, ridare vita a
ciò che vivo non è più. Quando in una famiglia si impone un modo di stare insieme
in cui c’è poca intimità, in cui non si empatizza con l’altro e si resta in superficie
senza ascoltarsi; quando in un contesto sociale non si vuole riconoscere l’esistenza
di un problema, e non si prende nessuna iniziativa per risolverlo e ci
rimettono quelli che il problema lo vedono e lo soffrono. Spesso il vero potere
è quello delle forme esteriori che non offrono respiro per i bisogni del cuore
e soffocano lo Spirito. Il vero potere è la dittatura del fare a scapito del respiro dell'anima. Gesù in questa pagina di vangelo ci incoraggia a rimanere nel suo
amore e a lottare insieme con lui, che ha già vinto la guerra col male. “Il
Signore Dio tuo adorerai, solo lui amerai”, questa è l'unica disposizione da custodire. Infatti
alla fine gli “angeli gli si avvicinarono e lo
servivano”. Lasciamoci condurre anche noi, come scriveva san Massimiliano Kolbe,
sapendo che più confideremo in Maria, più cresceranno le difficoltà perché il
male non vuole che ci impegniamo nel bene, ma sapendo però che ne avremo in cambio
la vera pace del cuore, la gioia e la vicinanza dello Spirito, che sa fare cose
nuove, malgrado noi.
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito
nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta
giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e
gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli
rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola
che esce dalla bocca di Dio"».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo
pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio,
gèttati giù; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo
riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi
in una pietra"». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: "Non metterai
alla prova il Signore Dio tuo"».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte
altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse:
«Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai».
Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: "Il
Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli
angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
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