sabato 17 aprile 2021

Sono proprio io

 


Uno degli aspetti più belli del vangelo di questa domenica è il momento forte in cui i due discepoli di Emmaus, ormai tornati a Gerusalemme, raccontano agli apostoli il loro incontro con Gesù risorto mentre erano in cammino. Dove sta il punto decisivo? Nel fatto che mentre raccontano dell’incontro, Gesù in persona appare in mezzo a loro. Con la sua bellezza divina che affascina tanto che gli apostoli sono pieni di gioia e stupore e perdono quasi il contatto con la realtà. Ma Gesù non poteva trovare un altro momento per farsi presente? Doveva proprio essere l’attimo in cui i due stavano raccontando di lui? Interessante. Sembra che il Signore ci dica che ogni volta che viviamo il vangelo, che ci prendiamo cura degli altri, che facciamo il bene, lui stesso è con noi. Certo, lui è sempre con noi. Ma nel fare il bene noi lasciamo agire lui, collaboriamo con il suo sforzo di amore. Diamo un contributo attivo al miglioramento di questo mondo, rendendolo un poco più umano. Non è un caso infatti che Gesù chiede da mangiare. Non perché ne ha bisogno ovviamente, ma per fargli e farci capire che lui abita le nostre vite, le nostre cose, le nostre relazioni, sta dentro alle nostre quotidiane esperienze, è un Dio vicino, anzi vicinissimo, con cui confrontarci per tutte le nostre decisioni, dubbi, domande. Dalle più piccole alle più importanti. Lui c’è. Costruisce con noi. Parlando della sua passione, ci aiuta a non avere paura della vita, delle prove, perché il terzo giorno risorge, e così ci indica il processo dentro cui possiamo abitare anche noi, qualunque cosa possa capitarci. Maria pure è passata per questa esperienza di morte e risurrezione tante volte, e noi, nell’affidarci a lei siamo certi che ci aiuterà a vivere con pace questa profonda verità inscritta in noi e nell’universo intero. Quale pace? La pace che il risorto ha donato a lei, e dona a noi come segno potente della sua azione di grazia. Per questa pace vale la pena vivere e raccontare a tutti il nostro incontro con lui. 

18 aprile 2021

Lc 24,35-48
III Domenica di Pasqua

In quel tempo i due discepoli 35narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.

 

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