sabato 13 marzo 2021

La luce c'è ma spetta a te

 

Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Immaginiamo una notte stellata all’epoca di Gesù e Nicodemo che proprio nel cuore della notte va da Gesù, spinto dal desiderio del cuore di sapere di più di questo maestro di Nazaret. E durante il grande colloquio sul rinascere dallo Spirito, Gesù gli fa una rivelazione immensa: non sono venuto per condannare ma per salvare. Il puntare il dito, il criticare, lo svalutare, il fare da maestri saccenti e giudicanti sono tutte prerogative squisitamente umane. Tutto questo è estraneo al volto di Dio. Dio è padre misericordioso. Non ha altre definizioni. Anche quando è giusto, la sua giustizia va dritto al cuore delle cose, non all’apparenza, dunque non ha nulla a che vedere con la giustizia umana, tante volte profondamente ingiusta. Gesù viene per salvarci. Strapparci dall’attaccamento alle nostre false identità per farci liberare da lui, liberare dal male e liberare dalle false immagini di noi e di lui.

E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 

Qui Gesù sta dicendo una cosa grande: non è lui che giudica, ognuno si auto-giudica nel momento in cui, raggiunto dalla luce di Cristo, l’accoglie o sceglie di restare al buio. Ogni istante con quello che scegliamo e deliberiamo facciamo sì che la nostra persona resti nella luce oppure se ne stacchi per farsi trascinare dal buio. Abbiamo un’idea ingenua della vita spirituale: pensiamo che tutto si compia da sé, per la forza dello Spirito. Ed è vero che è Dio a salvare e darci lo Spirito e la pace, la guarigione profonda e il perdono, ma è anche vero che è nostro compito rimanere in lui, portare avanti quella che da sempre nella vita cristiana si chiama lotta spirituale. Il buio incalza, ogni istante i cattivi pensieri, primo fra tutti lo scoraggiamento, allungano le loro ombre su di noi, offrendoci i ragionamenti più curiosi pur di massacrarci e strapparci la pace di Cristo. Ogni occasione è buona per farci allontanare dalla luce. 
Noi che ci siamo affidati a Maria e vogliamo crescere in questo essere figli, impariamo da lei l’arte di custodire nel cuore la Parola di Gesù, la sua voce che con sola e guida, che sempre crea e costruisce del bene in noi e intorno a noi. Maria donna forte ci aiuta a non mollare la lotta interiore, anzi a renderla sempre più una virtù, un qualcosa che facciamo stabilmente per conservarci nella zona di influenza dell’amore di Dio e non cedere mai al cono scuro del male.

 

14 marzo 2021

Gv 3,14-21
IV Domenica di Quaresima

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «14Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.

19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

 

Nessun commento:

Posta un commento

La Via della felicità