«Guarì molti» (cf. Mc
1,29-39). La forza della preghiera sembra esser al centro di questo brano
bellissimo di liberazione e guarigione. Gesù è nella “sua” città di adozione,
Cafarnao, all’inizio in sinagoga e alla fine in un luogo deserto, di mattina
presto, quando ancora la luce era fioca, per pregare il Padre suo nell’intimità
e nel silenzio. Dentro questa cornice, una serie di guarigioni e liberazioni da
spiriti cattivi. C’è il primo stupendo gesto fatto nei confronti della suocera
di Pietro, febbricitante e allettata, forse a rischio di vita. Gli apostoli e i
parenti subito ne parlano a Gesù, non appena entra in casa. E anche questo
volgersi a Gesù davanti a una difficoltà seria non è altro che preghiera. Chi
può salvarci dai nostri mali? Chi può aiutare i nostri cari quando stanno male?
Segue poi la scena
sempre suggestiva della folla che, al calar del sole, si ritrova davanti alla
porta della città per ascoltare Gesù e farsi guarire dai propri mali. Pare di
sentire i profumi della Galilea di quella sera. Profumi di pollini nell’aria
gentile mentre tutto si colora di arancio, e la tenera roccia biancastra tipica
di quelle zone pare abbracciare e diventare grembo accogliente. Gesù guarì
molti e scacciò molti demoni. Ecco l’opera di Dio nella nostra vita. Potenza di
Spirito Santo, come dirà san Paolo espressa in gesti di infinita tenerezza. Non
forza umana quindi né buone intenzioni, ma misericordia capace di versare sulle
piaghe dell’umanità l’unico balsamo in grado di sanarci fin dalla radice, e
cioè l’amore che salva. Di questo sguardo di Gesù abbiamo bisogno ogni giorno,
ed è insostituibile. Perciò necessario.
L’affidamento a Maria
rientra in questa grande opera di salvezza che Dio vuole per noi. Perché Maria ai
piedi della Croce ha raccolto l’effusione di sangue e acqua e ha ricevuto il
compito di accompagnarci e aiutarci per poterla ricevere, questa grazia, nel
modo più libero e abbondante possibile. Con lei andiamo sereni e fiduciosi dal Medico
dei corpi e dello spirito. A Lui portiamo tutti i nostri malati. Su tutti
scende il tocco divino, che non è negato a nessuno. L’invito quindi a pregare
sempre più intensamente. A pregare in modo autentico, sincero, col cuore, con
perseveranza, con amore.
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