sabato 20 agosto 2022

Far vincere l'amore

 


Combattete, lottate per entrare per la porta stretta che porta alla salvezza. Lottare, questa la traduzione più aderente all’originale verbo greco usato da Luca e che è stato tradotto con lo “sforzatevi”. Sforzarsi è un verbo verso cui non proviamo troppa simpatia: sforzarsi di fare le cose significa infatti vivere sempre in una tensione negativa che non ci fa mai tirare un respiro di sollievo, perché non riconosciamo i nostri limiti e i bisogni che abbiamo. E sappiamo che il Signore non ci chiede questo, non ha bisogno di persone che si sforzano per vivere. Combattere invece sì che lo capiamo: la lotta spirituale è necessaria per vivere e non limitarsi a sopravvivere. Se piove occorre usare qualche protezione: che sia all’ombrello o un impermeabile, occorre fronteggiare l’acqua.

Allo stesso modo a livello spirituale, per mantenerci nell’amore di Dio, per conservare sempre potente in noi l’eco della sua Parola, del suo vangelo, per restare uniti a lui, occorre che siamo svegli e riconosciamo i pensieri molesti che ci vorrebbero allontanare dalla fiducia in Dio. Lottare è perciò un far sì che Cristo vinca in noi. È lo Spirito che lavora perché noi lavoriamo con lui.

A santa Faustina Kowalska, Gesù apparendo un giorno disse: “Sappi, figlia mia, che l’ostacolo più grande alla santità è lo scoraggiamento e l’inquietudine ingiustificata, che ti toglie la possibilità di esercitarti nelle virtù”. Su questo punto anche san Massimiliano era ben preparato: nella sua vita non abbassò mai l’asticella del suo desiderio di amare, e capì che solo alimentando tale desiderio poteva vivere una vita davvero piena. Si trattava di scegliere la lotta spirituale, di fronteggiare a ogni passo il male, in qualunque maniera si fosse presentato. A volte il nostro nemico siamo noi stessi, quando accogliamo i pensieri di scoraggiamento, quando crediamo a chi ci ha trasmesso il messaggio che non valiamo, che non siamo capaci.

Chiediamo perciò la grazia in questa domenica di accogliere l’invito di Gesù a combattere con le armi della pazienza, dell’amore, del perdono, della fiducia nonostante tutto e della speranza contro ogni speranza. Già solo assumere questo stile di vita sarà la nostra vittoria contro ogni forma di male, che sia dentro o fuori di noi. San Massimiliano Kolbe ci incoraggia quando scrive: «Rafforziamo continuamente, ogni giorno, ogni istante, il nostro amore verso l’Immacolata e diamoci da fare perché anche gli altri la amino come noi e ancor più di noi» (SK 1213). Monica Reale

Vangelo di Luca (13,22-30)
 
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».


Nessun commento:

Posta un commento

La Via della felicità