Alzatevi e non temete. Nel
Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima siamo condotti sul monte della
Trasfigurazione. In questo tempo di dura prova che stiamo vivendo mai come
prima queste parole così cariche di fiducia e speranza giungono come balsamo
sul nostro cuore preoccupato. Il Signore si avvicina a ciascuno di noi, come a
Pietro, Giacomo e Giovanni lì sul monte, ci tocca dolcemente e ci parla, con la
voce rassicurante e determinata che soltanto Dio può avere in quanto è Padre e
ha cura di noi, povere creature soggette a qualunque pericolo.
Gesù ci
incoraggia, ci conduce accanto a sé sul monte sul quale si trasfigura, il suo
volto pieno di luce divina e il suo corpo sfolgorante di bellezza ci danno l’assicurazione
che presto vedremo la luce, che non c’è prova che non possa essere superata
mediante un affidamento totale a lui. Cosa ci è chiesto dunque in questo momento?
La risposta ce la dà nostro Padre che è nei cieli. Sul monte i tre apostoli
udirono la sua voce che diceva: “Gesù è mio Figlio, l’amato, ascoltatelo!”.
Ascoltarlo dunque, questo è il nostro compito principale ora. Metterci come
figli nelle sue mani, chiedendo la sua protezione e la sua liberazione.
Ci colpisce
in questo vangelo come Pietro, vedendo tanta bellezza divina, cerchi di
immaginare un percorso facile, senza prove. Vuole costruire tre tende e rimanere
lì, nella beatitudine che sta sperimentando. Il Padre invece ci chiede di camminare dietro a Gesù, di ascoltarlo, di imparare ad affidarci, di non temere la prova se vissuta con lui.
Infatti alla fine della visione, quando Gesù torna ad essere esteriormente solo
uomo, senza più la visibilità divina, i tre accettano di scendere dal monte,
per continuare il cammino con Gesù. Un messaggio oggi che Gesù con la sua
Parola viva ci manda, per darci forza e coraggio,
fiducia illimitata nella sua paternità verso di noi. Dalla prova si esce con
una fiducia smisurata in lui, creatore e salvatore. Come sempre nella storia
della salvezza, i tempi di prova sono stati i tempi in cui il popolo ha potuto
vedere e sperimentare l’azione del Dio vicino che salva. Dio scese a liberare
Israele dall’Egitto, perché aveva visto e udito le sue sofferenze. Questa è la
nostra forza e speranza certa, essere figli di un tale Padre.
8 marzo 2020
Mt 17,1-9
II domenica di Quaresima
II domenica di Quaresima
In quel tempo 1Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo
volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia,
che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a
Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una
per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una
nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che
diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento.
Ascoltatelo». 6All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da
grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se
non Gesù solo.
9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
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