Amare i nemici, dare a chi chiede, fare del bene e
dire bene sempre, porgere l’altra guancia, non giudicare: richieste che Gesù in questa domenica ci mette davanti perché ce ne lasciamo interpellare. Perché
ci domandiamo cosa intende con queste parole, dove vuole portarci, a quale idea
di noi e della vita. Per entrare nel mistero di questa vita nuova, capace di
una tale libertà interiore da poter dare tutto - ma proprio tutto - senza sentirsi
spogliati e privati di qualcosa, abbiamo bisogno di Maria, a cui ci affidiamo
anche ora. Qual è stato il suo segreto di felicità? Come ha fatto a dare sempre
tutto senza sentirsi impoverita? Come ha fatto a seguire Gesù nel suo
itinerario verso la morte senza lasciarsi scoraggiare dai pensieri negativi e
dalle ombre del male? C’è una parola nel Vangelo di Luca che passa veloce come
un soffio di vento e che perciò sembra irrilevante mentre è la chiave di volta
dell’intero brano. Essere figli, ecco il segreto!
C’è una gioia, una pace
nell’essere e nel percepirsi figli amati da permettere di poter fare tutto non
perché ci si appoggia a se stessi ma perché si vive abbandonati a questa
paternità divina. Maria si è sempre sentita e vissuta come figlia amatissima dal
Padre. Questa profonda confidenza l’ha mostrata chiaramente all’annunciazione
dove la vediamo mentre parla a tu per tu col Padre e, ascoltando e scambiando
idee e percezioni, cerca di entrare dentro questa proposta che le sta
rivolgendo. Con semplicità di figlia Maria si affida a suo Padre e con lui
costruisce la propria risposta, intrecciandosi con la sua vita, per decidere insieme
con lui sul da farsi. Questo è dunque l'atteggiamento che cambia le cose. Ovvio che chi si
percepisce figlio amato, sa che la sua vita è custodita e protetta, guidata e
ispirata dal Padre, dunque non ha bisogno di preoccuparsi e di ingegnarsi per sopravvivere.
Può dedicarsi agli altri, ad amare, può perdonare, può pregare per chi gli fa
del male, può tenersi lontano da ogni giudizio, perché sa che senza l’amore del
Padre anche lui sarebbe ferito e dunque capace di fare del male. Proprio perché
figlio può invece riflettere intorno a sé il volto del Padre. Si tratta per noi
di scegliere quello che tante volte non piace subito alla nostra natura: perché
porgere l’altra guancia? Perché cioè mostrarsi non reattivi di fronte a chi ti
aggredisce? Perché conoscendo bene se stesso ognuno di noi sa che solo l’amore
ha guarito le spinte aggressive e sviluppato la compassione, solo l’amore
ha spento le passioni sregolate e fatto nascere la gioia del bene.
L’affidamento
a Maria ci fa amare come lei, come Gesù, ci mette in una dinamica nuova di
vita, ci fa percepire la nostra esistenza come una missione, come un
collaborare con lei, perché gli altri trovino in noi un segno differente, fatto
di accoglienza e amore, e così aprirsi alla presenza di Dio. È una via di
liberazione che non ha più fine, anzi cresce giorno per giorno e ci porta ad
essere Maria, a sentire col suo cuore di sorella e di madre, e così a vedere
nell’altro che mi fa soffrire, che mi offende, che mi manipola, che mi chiede
in modo interessato un “orfano” ferito e fragile. C’è una forza creatrice nell’amore,
che permette a chi ha fatto del male di trasformarsi ed è il fare esperienza di
essere comunque accolto così com’è, perché è figlio amato anche lui. Puntando
il dito peggioriamo il mondo, perdonando e amando diamo concretamente una mano
a Dio affinché il suo regno si diffonda e cresca, e la bellezza riempia la
terra. Sta a noi decidere da che parte stare!
17 domenica del tempo Ordinario
Lc 6,27-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli 27 :« A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. 29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. 31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. 36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Lc 6,27-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli 27 :« A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. 29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. 31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. 36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
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