
Tutto quello che è necessario fare sulla terra - lavoro, obblighi civili, adempimenti vari - va fatto con cura e attenzione, sapendo che si
tratta di ambiti nei quali si esprime quello che poi si vive a livello interiore,
nella relazione con Dio. La cura, la responsabilità verso l'esterno è la forma
che assume l’amore, è il modo in cui l’amore si concretizza. Nessuna scissione
dunque per Gesù! Non c’è lo spirituale da una parte - come se fosse un campo
immateriale e privato - e il materiale dall’altro, che dovrebbe andare per
conto suo, non si sa come poi, dal momento che siamo noi stessi a imprimere
nelle cose quello che viviamo dentro. Un messaggio sconvolgente per chi è
sempre pronto a vedere quello che non funziona e che non quadra nello Stato e
nella società, e non si chiede se per caso stia contribuendo o meno con la sua
coerenza di vita.
Ci sembra di vedere nella discepola
fedele di Cristo, e cioè sua madre Maria, la realizzazione di questo assunto.
Mai Maria ha sognato una vita senza responsabilità o doveri, facile e comoda,
ma ha accettato e si è resa disponibile nei confronti della realtà tale e quale
le si è presentata. Ha assolto tutti i suoi obblighi e lo ha fatto con lo
stesso amore con cui ha avvolto Gesù nelle fasce poco dopo la sua nascita.
Prenderla per madre, viversi come figli, significa anche seguirne l’esempio,
imparare a fissare l’attenzione sulle sue scelte decise e coerenti, mai di
compromesso. Un fare che è in linea con l’essere, che poi è la meta verso cui
ogni giorno siamo chiamati a orientarci, tenendo insieme le opposte tensioni
tra ciò in cui crediamo e ciò che facciamo.
Sì, dare alle realtà terrene il
frutto della propria relazione con Dio significa avere capito che siamo un’unità
e che se siamo coerenti con noi stessi e rispettosi di noi stessi, non possiamo
non prenderci cura di questo mondo e di tutte le realtà terrene. Perché non possiamo
amare Dio senza volerlo far entrare in qualunque realtà
contattiamo nel nostro cammino. Un Vangelo responsabilizzante, austero, duro e
bellissimo; pagine che ci fanno ammirare la dignità di Gesù, che ha impresso il
suo sigillo d’amore anche nel più piccolo e insignificante gesto, anche nel
prendere tra le mani la moneta del tributo.
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