
Pensando a Maria, ci viene in mente il suo custodire la Parola di cui Luca
ripetutamente ci parla, per sottolinearne la pregnanza per la fede. Maria non
ha faticato a riconoscere il Risorto, perché i suoi occhi già lo vedevano. Non
era presa dai suoi sentimenti di dolore e neppure dai suoi pensieri e dalle domande
che inevitabilmente dovettero scuotere la sua interiorità, troppo grande era il
mistero della Croce. Non ha faticato perché era già presa totalmente dal
mistero di Dio. La sua voce ascoltava senza sosta, il suo volere desiderava, la
comunione con Lui viveva. Impregnava ogni gesto e pensiero di Lui. E così Dio
poteva vivere in lei. Li vediamo con plasticità davanti a nostri occhi, i due di
Emmaus, impegnati in discorsi autoreferenziali,
e Maria, intenta in un silenzio pieno di profonda riflessione e adorazione del
mistero. Maria ci mostra quale atteggiamento di fondo avere davanti a tutte le
situazioni della vita, comprese le dolorose. L’unico atteggiamento saggio e
capace di donare vero conforto, vera consolazione, è trattenersi dalla dispersione,
dallo sfogo, e gettarsi tra le braccia di Dio, nella preghiera umile,
fiduciosa; è il restare sulla Parola, farsi sostenere da essa e in essa trovare
la via giusta per interpretare il vissuto.
Il fuoco d’amore che la voce di Gesù
aveva acceso nei due discepoli senza che se ne rendessero conto sul momento,
tanto erano presi da se stessi, è lo stesso fuoco che Maria, come roveto,
custodiva nel cuore mentre aspettava che Gesù le si mostrasse risorto. Ogni
Parola di suo Figlio infatti le era rimasta scolpita nella memoria ed era
diventata il suo vangelo. Sì, lo sapeva bene che doveva soffrire e morire, e
che il terzo giorno sarebbe risorto. Ecco che Maria lo riconosce anche nel buio
del dolore perché quella Parola che adorava nel cuore era suo Figlio stesso
presente in lei, e che misteriosamente la preparava all’incontro. La strada
verso Emmaus è il nostro quotidiano. Gesù vuole percorrerla con noi. E farsi
riconoscere. Non per restare fuori di noi, ma per agire con noi e in noi. Si fa
pane spezzato per noi e in questo modo ci conferma su questa profonda verità.
Il cristiano non si limita a camminare con Gesù ma lo lascia vivere nel suo
cuore e nella vita, come Maria.
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