Domenica
di Pentecoste con il Vangelo (Gv 14, 15-26) in cui Gesù promette il dono dello Spirito Santo, il Paràclito che resterà
con noi per sempre e che vivendo in noi renderà presente nella nostra carne,
nella nostra vita Gesù stesso e le sue parole. Promessa mantenuta a Pentecoste,
50 giorni dopo la Risurrezione. Quella sera speciale di duemila anni fa ci è
raccontata negli Atti: Maria e gli
apostoli erano radunati insieme, e vivevano l’attesa della promessa
mantenendo un clima di particolare preghiera. Gesù gli aveva chiesto di restare
in città dove avrebbero ricevuto lo Spirito. Per Maria dovette essere un
passaggio molto forte.
Quando
Luca ci dice che lo Spirito arrivò all’improvviso, mentre il giorno della
Pentecoste stava compiendosi, ci sembra di rivedere Maria in altre circostanze.
Dopo l’annunciazione, quando Giuseppe sembrava essersi allontanato e per lei iniziava
un tempo di solitudine e di prova, ecco che all’improvviso l’angelo interviene
e risolve tutto. Quando la vita del piccolo Gesù è in pericolo, Dio li porta
via, facendoli trasferire in un’altra nazione. Quando con la morte di Gesù la promessa
sembra delusa, ecco che la risurrezione ribalta ogni cosa e rinnova dalle
fondamenta la faccia della terra. Ora nel cenacolo ancora una volta Maria partecipa a una manifestazione di Dio che è sì frutto
di una promessa, quindi certa, ma assolutamente inaspettata nelle sue modalità.
Ancora una volta all’improvviso Dio scombussola tutto e col soffio del suo
vento rinnovatore allontana vecchie paure e apre a un nuovo coraggio.
Gli
apostoli sono stretti attorno a Maria, madre sapiente, che conosce bene l’agire
di Dio ma che continua a stupirsi, con i suoi grandi occhi innocenti, davanti
alla creatività con cui Lui sa farsi presente, illuminando di novità i nostri tramonti.
Noi che siamo affidati a Maria sentiamo il bisogno di custodire come lei questa
attesa profonda dello Spirito Santo, e siamo davvero felici che il nostro Dio
ci sorprenda giungendo alla fine della giornata e all’improvviso, perché sentiamo
che la nostra vita è dinamica, aperta
e in continua crescita. Amiamo
questo modo di agire del Signore anche se non lo comprendiamo fino in fondo, ma
come Maria sappiamo che è per il nostro bene, perché siamo audaci e fiduciosi,
e sempre pronti a ricominciare. La vita del cristiano è un allenamento alle sorprese
di Dio!
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