«Camminava
davanti a tutti salendo verso Gerusalemme» è detto di Gesù nel Vangelo
di questa domenica delle Palme (cf. Lc
19,28-40). Gesù è il Dio che avanza nelle vicende della nostra storia, fatta di
eventi densi di contraddizione, aprendoci il varco della fiducia e della pace.
I discepoli che lo accolgono festanti sentono infatti il bisogno dirompente di
cantare con gioia perché la pace si è fatta tangibile nei loro cuori grazie
alla presenza di Gesù. Non a caso i farisei si infastidiscono e chiedono a Gesù
che li faccia smettere. Ma Gesù gli dice chiaramente che non lo farà e che anzi
nessuno riuscirà mai a togliere dal cuore di chi appartiene a Lui il dono inestimabile
della pace.
Uno
dei frutti del nostro affidamento a Maria sta nella pace interiore, che riceviamo
come dono, come effetto del nostro vivere da persone risanate e riconciliate.
Maria nella sua vita sobria e serena ha gustato le profondità di quella pace e
di quella interiore pienezza che è il desiderio di ogni persona. Ognuno di noi ha bisogno di sentirsi
gratificato interiormente, appagato e nutrito. Questo desiderio di essere
fatti oggetto di cure e di premure diventa spesso spinta disordinata verso le
cose, su cui ci si getta nella speranza di sentirsi a posto. Il consumismo non
è altro che l’illusione di trovare nelle cose create quel nutrimento spirituale
che non può che venire da ciò che è spirituale, ossia l’amore di Dio. Se
invertiamo i termini, finiamo schiavi delle cose, e per giunta anche inappagati
e continuamente alla ricerca di nuovi stimoli e nuove gratificazioni, che però
stranamente ci lasciano vuoti e scontenti.
Come
liberarci da questa schiavitù? Maria ha tenuto lo sguardo fisso su Gesù. E Gesù
ha camminato davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. A noi viene perciò dato
questo messaggio: se invece di cercare appagamenti nelle cose cerchiamo
principalmente la volontà di Dio per noi, allora sappiamo dove dirigerci e non
scappiamo dalla vita, ma la abitiamo con coraggio e fiducia, anche se ci costa.
Avremo in cambio un dono inaspettato: la
pace del cuore. Ossia la certezza sperimentata che Dio ci abita con la sua
pace, che custodisce la nostra vita con assoluta sicurezza. Questa è il meglio
a cui possiamo aspirare su questa terra. Ed è una realtà possibile.
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