13 maggio, memoria della Vergine
di Fatima. Una data che ha segnato la fede cattolica: la prima apparizione di Maria
ai pastorelli, nel ’17. «Affidatele
tutto ciò che siete, tutto ciò che avete, e così riuscirete ad essere uno strumento della misericordia e della
tenerezza di Dio per i vostri familiari, i vostri vicini e amici». Questo l’invito odierno di papa Francesco che
facciamo nostro.
Anche san Massimiliano Kolbe pensa la consacrazione a Maria
come un modo concreto per lasciare che lo Spirito Santo faccia di noi persone
capaci di trasmettere agli altri la bontà e la misericordia del Signore. Kolbe
usa l’immagine del pennello, che si adatta con dolcezza alla mano che lo guida.
Non si tratta infatti di passività ma di collaborazione, proprio come è stato
per Maria.
Il messaggio di Fatima è più attuale che mai, perché questo è
il tempo di Maria. Anche
Benedetto XVI, andando in
Portogallo, disse: «Sbagliano quelli che pensano che il messaggio di Fatima sia
già esaurito, è ancora una vera profezia
per il cammino del pellegrinaggio della Chiesa nel mondo».
«La
visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta dei sistemi atei contro la
Chiesa e i cristiani e descrive la grande sofferenza dei testimoni della fede
dell'ultimo secolo del secondo millennio. È una interminabile Via Crucis guidata dai Papi». Capiamo
bene quanto questa ideologia materialistica antiumana stia lavorando oggi per
rovinare quanto di bello e buono c’è nell’uomo.
La
forza dell’affidamento a Maria sta perciò nel suo aiutarci a vivere il Vangelo,
l’amore e il perdono e così contribuire alla vittoria del bene sul male.
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