sabato 10 agosto 2019

Appoggiarsi a Lui


Non temere piccolo gregge! Gesù nel Vangelo di questa domenica ci invita a non avere paura. Ancora una volta. La paura è quello stato d’animo che afferra dentro ogni volta che fissiamo l’attenzione sulla nostra piccolezza, sul fatto che le cose ci sfuggono di mano, che non vanno come vorremmo, che sono tanto distanti da come  ce le immaginavamo. Cose e persone, situazioni della vita e relazioni, a partire da quelle fondamentali, con i nostri familiari, con chi amiamo e condividiamo la vita di ogni giorno. E proprio dentro questo gran caos, Gesù ci dice serenamente: non temere, piccolo gregge mio, piccolo figlio o figlia mia (e qui ciascuno di noi più mettere il suo nome proprio)… ma come facciamo a non temere? “Perché al Padre vostro è piaciuto darvi il suo regno”. Se vuoi, dice il Signore, se riesci ad aprire veramente il tuo cuore, puoi sperimentare la mia presenza, e sentire che ti porto nelle mie mani e che con me sei indistruttibile. Nulla può strapparti dal mio amore.
La mentalità corrente è quella di appoggiarsi ora a uno ora a un altro solo per averne riconoscimento, perché quando uno non si sente di nessuno ha paura, è insicuro, cerca sicurezze. Quando uno appartiene a Cristo, non resta nella paura, anche se talvolta le prove della vita gliela fanno sperimentare. La parola di Gesù è forte!: “Io ho vinto il mondo!”. Uniti a Lui anche noi possiamo vincere ogni giorno i pensieri negativi e di scoraggiamento che si insinuano nella nostra mente e coltivarne degli altri, positivi e fiduciosi. Poi Gesù, dopo averci detto che restando in Lui non abbiamo nulla da temere, lancia un messaggio di libertà: “Vendete ciò che possedete, datelo in elemosina… fatevi un tesoro in cielo”. Date via quelle dipendenze che vi fanno schiavi... e riempitevi della vera ricchezza, che è la certezza di sapersi amati. Il tesoro è il simbolo della sicurezza, di un appoggio sicuro che ci fa andare avanti con serenità, perché sappiamo dove attingere, anche in caso di grave necessità. Come possiamo appoggiarci, noi che abbiamo un’anima immortale, a cose che passano, di poco conto? Gesù è il Tesoro, solo Dio infinito può colmare la nostra sete di eternità! È una questione di proporzione! Lui si offre a noi come la pietra, la roccia, su cui costruire l’edificio della nostra esistenza, l’unità delle nostre famiglie, la felicità per noi e i nostri figli. Lo sappiamo, siamo impotenti, fragili, limitati, molto precari, quello che oggi c’è, domani magari è già sparito, come la salute, le amicizie, il lavoro o altro.  Inutile appoggiarci a tutto quello che non è il Signore, resteremo sempre più delusi e amareggiati. Confidando in Dio abbiamo invece lo Spirito che Lui stesso ci dà e possiamo anche l’impossibile. 
Come vivere allora? Quale stile avere? “Siate pronti”, dice Gesù. Così quando io “arrivo e busso”, tu possa aprirmi subito. Affidarci a Maria – proprio perché ci fa entrare in un gesto di fede - ci dà un grande aiuto per stare sempre pronti, cioè per lasciarci amare dal Signore, ogni istante. Senza frapporre ostacoli, chiusure e dubbi. Gesù bussa in tanti modi: con la sua Parola, con le ispirazioni buone, e servendosi degli altri, quando questi si fanno a loro volta attraversare dal suo amore. Ma bussa anche nel volto e nelle vite di tante persone che abbiamo attorno e che siamo chiamati a educare, accompagnare, guidare, amare, specialmente i più piccoli, gli adolescenti, i giovani. Se veramente siamo di Gesù, siamo sempre pronti a donare la vita e a fare tutto il possibile perché il male non l’abbia vinta in noi e attorno a  noi. Non preoccupiamoci, perché, come diceva il nostro san Massimiliano Kolbe, “ci riposeremo dopo la morte”. Ora è tempo di lotta e di amore senza limiti.
11 agosto 2019
Lc 12,32-48
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«32Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. 33Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. 34Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. 35Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 37Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! 39Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo».41Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo dicesse in cuor suo: «Il mio padrone tarda a venire» e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. 47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.»


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