sabato 9 maggio 2020

Non sia turbato il tuo cuore


«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in me». Gesù ci dice queste parole, nel momento in cui sta per affrontare l’ora più buia della sua vita, la croce e la morte. Anche se il cuore è gonfio di dolore, nello steso tempo è sovrabbondante di amore per noi, ci guarda con commozione e con compassione, perché il suo è un cuore di padre, che sa quanto siamo fragili e peccatori e non può stare tranquillo finché non ci sa tutti salvi al sicuro. Solo Dio può calmare le nostre agitazioni con la sua parola. Non sia turbato il tuo cuore. Abbi fiducia in me. “Solo Dio può mettere un argine al nostro dolore”, diceva un teologo. Sì, soltanto il Signore ha il potere di consolarci nello spirito. Il conforto umano aiuta e solleva, ma solo Dio ci salva. Gesù dice quelle parole per aiutare i discepoli a non lasciarsi sconvolgere dagli eventi, gli lascia queste parole perché se le imprimano nell’anima e se ne lascino trasformare.

Non pensa a sé Gesù, eppure è sul punto di morire. Pensa a noi. Perché è Padre e ci ama. Non può fare a meno di essere ciò che è: Amore che salva. Subito dopo avere consolato i suoi, Gesù gli parla della vita eterna. Promette quelle delizie del paradiso in cui anche noi andremo se resteremo uniti a lui qui in terra.
«Vado a prepararvi un posto. Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi». Qui Gesù ci svela le profondità del suo amore, parlandoci del grandissimo desiderio di averci con sé, di poterci avere vicino, e farci partecipi della sua felicità. Non sono forse questi i sentimenti di un padre quando è padre? Può un padre non volere che tutto il meglio di sé sia trasmesso ai suoi figli? Quale padre prende per sé le cose senza darle ai figli? Piuttosto lascia tutto purché i figli ne abbiamo in abbondanza. Ma solo il Padre che è nei cieli può garantirci la cosa più grande che ci sia: la vita eterna.
Poi Gesù fa la grande rivelazione: “io sono nel Padre e il Padre è in me”. Davanti a questi discorsi Filippo, uno dei agli apostoli, gli chiede: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Cioè non capisce, perché giustamente lui vede Gesù e la sua mente non arriva a cogliere ancora l’unione che esiste tra Gesù e il Padre. E Gesù risponde: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?».

Una domanda che ci spiazza. Tante volte, come Filippo, anche noi vediamo ma in realtà siamo come ciechi. Non ci accorgiamo di come il Signore sta operando nella nostra vita, delle ispirazioni che lo Spirito Santo ci sta offrendo, non riconosciamo la sua azione nel nostro quotidiano, nelle vicende belle o dolorose della vita. Lasciamoci anche noi fare questa domanda da Gesù: da tanto sei con me e non mi riconosci? Dove in questo momento della tua vita non riesci a vedere che sono con te?   

Affidarci a Maria allora rappresenta un aiuto immenso per il cammino, perché Maria ci scalda il cuore e ci invita a coltivare la fiducia, e con la fiducia vengono tutte le altre virtù, come la mitezza, la gioia, l’umiltà, la pazienza e quello sguardo tutto mariano di guardare alle cose. Uno sguardo buono, amabile, che scruta il buono e  il bello che c’è un tutte le cose. Così Maria guardava il mondo e così insegna a fare anche a noi. Con lei riconosciamo più facilmente Gesù al nostro fianco, il suo linguaggio, la sua voce, le sue premure. Maria addolcisce il nostro sguardo, e così ci aiuta a sentire e riconoscere Gesù.
10 maggio 2020
V Domenica di Pasqua
Gv 14,1-12

1 In quel tempo, Gesù disse: «1 Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: «Vado a prepararvi un posto»? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».
5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.


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