domenica 28 febbraio 2016

Pazienza misericordiosa





Il Vangelo di questa III domenica di Quaresima è un inno alla pazienza misericordiosa di Gesù. La nostra esistenza è paragonata a un albero di fichi che Lui pianta con amore nel giardino della vita. Solo la nostra vita è posta perché dia frutto, non quella di Dio che esiste da sempre, ma quella di persone che sono create, creature appunto. Come Maria, nostra madre, la cui vita è stata come una bella pianta da frutto che Dio ha posto nel mondo. Ecco allora che la logica che caratterizza la natura si applica anche a noi.  Questa pianta all’inizio è fragile, e non ha frutti, non è ancora pronta per darli. Ma esiste per produrne. Lo scopo del suo esserci è il frutto. Senza il frutto, perché definirsi albero da frutto? Dio quindi nel venire  a cercare i frutti della nostra vita, opera secondo natura, in proporzione alla nostra natura. Per giunta è lui stesso tramite il vignaiolo che custodisce la tenera pianticella, la concima, la protegge e la sostiene, creando tutte le condizioni perché si sviluppi in modo sano.


Come mai tanti alberi producono soltanto foglie? Come mai la vita di Maria è invece come un albero dalla chioma colorata di frutti maturi, pronti per essere assaggiati? La spiegazione sta in una risposta: «Ecco la serva del Signore». Per chi vivo? Qual è la motivazione del mio agire? Sono libero da me stesso oppure ricerco costantemente riconoscimenti? Sono guarito interiormente oppure faccio ricadere sugli altri le conseguenze di un cammino di liberazione non fatto? Umanamente a noi verrebbe voglia di tagliare tutto quello che non dà frutto, specialmente laddove c’è una colpa, una volontà a non cambiare e convertire i propri schemi. Ma Gesù, il divino vignaiolo, ci raggiunge col volto stupendo della pazienza, davanti al quale non riusciamo a balbettare più nulla. La pazienza è uno degli attributi più belli di Dio, e nella misura in cui ci riconosciamo debitori della sua pazienza, possiamo a nostra volta cominciare a vivere questa virtù, attraverso la quale il cuore si dilata e diventa capace di misericordia. 

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