
Doveva
essere notte se i tre apostoli si sentono oppressi dalla
stanchezza e effettivamente si addormentano. Ma forse per una segreta
intuizione a un certo punto si svegliano e riescono a godere dello straordinario
spettacolo di grazia che si sta compiendo sotto i loro occhi. Appaiono accanto
a Gesù, Mosè ed Elia, anche loro coi loro corpi spiritualizzati mentre parlano
di un argomento doloroso, la prossima Pasqua che Gesù dovrà vivere, e che Luca
definisce significativamente “esodo”,
facendoci capire che con la sua morte e risurrezione Gesù ha compiuto l’esodo (l’uscita)
definitivo dell’umanità dalla schiavitù alla libertà dei figli di Dio. Siamo
chiamati a libertà, attraverso il mistero costante della morte e risurrezione, perché
la vita cristiana è una continua trasformazione in Cristo. Come la farfalla non
può arrivare alla bellezza delle sue forme senza prima passare per la distruzione
di tutto il suo essere, così è per noi, che spiritualmente dobbiamo attraversare tante morti per poi rinascere
in Cristo.

L’affidamento
a Maria che viviamo rientra proprio in questa profonda e concreta logica di
trasformazione del cuore e della vita. Mentre ci mettiamo nelle sue mani
materne, ci lasciamo anche plasmare e condurre su strade spesso sgradevoli alla
nostra natura, e per attraversare le quale siamo chiamati a uno sforzo che ci
faccia uscire dalla pesantezza del sonno per aprirci alla leggerezza dello
Spirito. Affidarci conduce a percorrere la via stretta del Vangelo dove mentre
la natura viene educata, lo spirito si rafforza e libera tutte le sue potenzialità, infondendo nell’anima e
nel corpo la luce sua propria.
17 marzo 2019
II domenica di Quaresima
Lc 9,28-36In quel tempo Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
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