sabato 5 agosto 2017

Senza paura

«Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”. Il Vangelo di questa domenica (cf. Mt 17,1-9) va al cuore della nostra fede: l’incontro personalissimo con Gesù. Pietro lo ricorderà nella seconda lettura: non siamo andati dietro a una favola, ma abbiamo toccato con mano la sua persona. Come a dire: Gesù l’ho incontrato! Perciò si capisce la schiettezza dei santi, la loro creativa libertà. Se lo hai incontrato, non ti interessa più barare, non fai più nessuna moina per difendere un’immagine di te accattivante. Se lo hai incontrato, gradualmente il suo amore intensissimo e infinito ti ha spogliato delle tue molteplici stratificazioni di illusioni e di menzogne e ti ha lasciato tale e quale eri… con la tua ammirabile nudità. Non c’è da vergognarsi, perché scandalizzarsi di essere quelli che siamo! Siamo creature amate, create dall’amore, “contaminate” di luce, direbbe papa Francesco. Il fatto che siamo anche attraversati da spinte che vanno verso il male, non significa che ci identifichiamo con esse. Significa solo che abbiamo degli indicatori della nostra fragilità che ci aiutano – sì, ci aiutano! – a camminare sulla strada del sano realismo e anche – anzi soprattutto – dell’amore più grande!


Affidarci a Maria ci libera da tutte queste schiavitù mentali, sottili o più evidenti, ma sempre castranti. Pronte a tenerci col morale basso come se questa vita dovesse darci qualcosa e noi non lo riceviamo. Ma non è così che funzionano le cose nella realtà: siamo noi che in comunione con Gesù, nostro unico Salvatore, dobbiamo sentirci responsabili del mondo e portare speranza dove non c’è nessuna apertura a Dio e dove si rischia di disumanizzarsi. Allora affidarci a Maria nello spirito di san Massimiliano significa oggi alzarsi e non temere, perché se abbiamo visto il Signore, la vita non è più un problema, è invece il luogo in cui - con la forza che ci viene dal saperci amati e sostenuti - noi facciamo la differenza. Porgere la mano agli infelici, diceva il nostro Massimiliano. Fare di tutto perché a chi ci avvicina arrivi un raggio di bontà che gli faccia sentire nostalgia della bellezza divina. Maria è stata donna forte, coraggiosa, sempre proiettata in avanti, una donna che non si è mai voltata indietro, non ha esitato. Ha visto Dio, ne ha fatto esperienza, e poi ha fatto della sua vita un dono. Impariamo da lei, dai santi, a rafforzarci nella stima interiore, quella stima che ci fa dire: “Mi alzo Signore e vado, senza paura, perché ora che ti ho incontrato, sono una missione su questa terra. Ogni mio gesto, azione, pensiero, sentimento dovrà collegare gli altri a Te”. L’affidamento a  Maria è un gesto dinamico, ci conduce sempre oltre… fino agli orizzonti più inesplorati dell’amore. Che sia creativa la nostra vita, che sia amore! 

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