mercoledì 28 ottobre 2015

Orizzonti sempre nuovi


«Orizzonti sempre nuovi mi attraggono. Riflettete personalmente, approfondite e rallegratevi delle inebrianti armonie dell'amore. E che cosa sarà in paradiso?» (SK503).

Massimiliano Kolbe e lo sguardo della fede. La realtà è il luogo nel quale oltre ad accogliere il già dato, siamo chiamati anche a creare, a investire quel potenziale di vita che fa la differenza tra ciò che è cristiano e ciò che non lo è. Senza il nostro apporto luminoso, che nasce dal sentirsi amati da Dio, l’ambiente che ci circonda resta tale e quale lo abbiamo trovato. È questione di quanto amore portiamo nell’anima, di quanta gioia abbiamo dentro, nel profondo, dove è avvenuto l’incontro con Dio. Se c’è questa coscienza di essere stati visitati, di avere davvero stabilito un incontro, stretto un’amicizia unica ed eterna, allora bisogna solo decidersi a comunicare questa ricchezza ed esperienza.

Tanti stanno male, soffrono di tristezza e scoraggiamento non perché abbiano dei problemi, ma perché non hanno le risposte per le domande fondamentali della vita. Da dove vengo, chi sono, dove vado, perché vivo? Abbiamo solo bisogno di Dio, abbiamo solo bisogno di significato. Quando Dio è accolto, cambia tutto. Orizzonti nuovi attraggono la nostra intelligenza e il nostro spirito, che si scopre più capace di sognare di quanto credevamo prima. E ci si ferma volentieri a riflettere sulle bellezze che Dio crea in noi e intorno a noi, perché sentendosi amati, si è più sensibili ai riflessi esterni provenienti dallo stesso amore. Non si hanno troppe difese, si è limpidi. Così il paradiso diventa quella perla verso cui tendiamo, desiderosi come chi ha sete e sa che risalendo la montagna, goccia a goccia, un giorno arriverà ad abbeverarsi alla sorgente stessa di quell’acqua unica e esaltante. 

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