sabato 13 agosto 2022

Un fuoco di bontà

 



Felice coincidenza questo 14 agosto in cui la festa di san Massimiliano Kolbe si intreccia con la domenica del Signore dove “casualmente” troviamo un vangelo che sembra proprio ritagliato su misura per Kolbe. Gesù infatti in questo vangelo fa una esclamazione inattesa e appassionata: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!». San Massimiliano, quasi sintonizzandosi con lui, in una nota pagina dei suoi Scritti invita a «suscitare questo amore verso l'Immacolata accendendolo nel proprio cuore, e comunicare tale fuoco a coloro che vivono accanto; infiammare con esso tutte, ed ognuna singolarmente, le anime che vivono ora e che vivranno in futuro e far divampare in modo sempre più intenso e senza restrizioni tale fiamma d'amore in se stessi e su tutta la terra: ecco il nostro scopo. Tutto il resto è soltanto mezzo». SK 1326. 

Da chi ha preso questa passione Kolbe se non dal Signore? Ma facciamo attenzione a non considerare questa esplosione di vita come una specie di trionfalismo. Tutti i successi cristiani si ottengono attraverso il dono di sé, attraverso la logica della croce. Chi di noi è riuscito a risolvere un qualche problema che tocca più in profondità l’essere delle persone e la sostanza delle situazioni contando solo sulle proprie forze? Nessuno che abbia un minimo di realismo alzerebbe la mano. Gli unici risultati degni di nota a questo livello vengono dalla preghiera. È solo la nostra offerta quotidiana, la preghiera assidua, la richiesta della grazia, l’affetto e la compassione per le miserie altrui a cambiare le cose. Perché tante volte la preghiera non sortisce effetto? Andiamo a fondo a questa questione. Tutto dipende dal nostro cuore. Dalla qualità della nostra compassione. 

Se in una famiglia c’è qualcuno che ha davvero convertito il suo cuore alla misericordia di Dio, allora in quella casa verrà amore, verrà il bene, si diffonderà tramite la paziente opera di questa persona che crede, infonde fiducia, tesse dialoghi e coltiva il bene. Questa compassione è la grazia da chiedere, perché la compassione ha una sua potenza che fa miracoli. E allora guardando Gesù e padre Kolbe anche a noi potrà capitare di provare qualche briciola di questa fiamma di carità, perché ormai il nostro cuore sarà così plasmato dalla vita e dall’umiltà da cominciare a sentire un po’ di quell’amore vero che Dio ha per tutti noi. Possiamo affidare a Maria questo desiderio, le chiediamo questo sguardo nuovo e questo cuore nuovo. Ciascuno può farne esperienza e la farà se sarà disposto a lasciarle un po’ di spazio e di amore.

Monica Reale

 

 

14 agosto 2022

Vangelo di Luca 12,49-53
In quel tempo Gesù disse: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D'ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

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