sabato 23 gennaio 2016

Maria icona di libertà

«Maria accanto al suo Figlio, è l'icona più perfetta della libertà e della liberazione dell'umanità e del cosmo». Questa domenica (terza del tempo ordinario) la Parola ci parla proprio della liberazione completa che Gesù è venuto a portare e che è già visibile in Maria, la cui vita è stata la più bella spiegazione di questo progetto offerto all’uomo. Essere liberati dai tanti ganci che sembrano legare l’uomo a una serie impressionante di condizionamenti è il sogno più profondo di ogni persona. Giovani e meno giovani davanti alla parola libertà drizzano le orecchie e si protendono verso orizzonti densi di nostalgia e di bellezza. Cosa significa questo?

Che la libertà è una possibilità concreta per chi se ne vuole lasciare avvolgere, per chi ha il coraggio di aprirsi. Maria come il suo popolo nella prima lettura (Ne 8,2ss) ha teso l’orecchio alla Parola e questo le ha permesso di farsi modellare dallo Spirito e di non perdere la sua libertà. È stata come Gesù che, come ci dice il Vangelo (Lc 1,1ss), ha sperimentato una vita povera, guidata dalla potenza dello Spirito Santo, che ha scritto le pagine della sua esistenza e lo ha collocato di volta in volta in situazioni sempre nuove.
Gesù, proprio perché libero, cioè orientato al Padre e solo a Lui, proprio perché radicato nella verità, è trasparenza della grazia e perciò tutto ciò che fa libera anche gli altri. Anche Maria, essendo libera da paure e da lacci col peccato, ha potuto liberare gli altri, tutte le persone con cui è entrata in contatto.


L’affidamento a lei allora diventa per noi un modo per immergerci nella sua vita, e per darle il permesso di contagiarci con la sua libertà interiore. Maria ha per ciascuno delle proposte differenti, in base alla tappa che si sta vivendo e alle caratteristiche personali, alla propria chiamata specifica. Mettiamoci, come le persone della sinagoga in Gesù parlò, «con gli occhi fissi su di lui» e sentiremo la presenza rassicurante di Maria. In loro compagnia non temiamo di restare lì, di “perdere” tempo sulla Parola. Entrando in contatto con loro, toccheremo anche le nostre profondità, e impareremo a decifrarci alla luce della verità. La gioia di scoprire un senso allora, sarà il premio più bello delle nostre fatiche. 

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